MILANO – Un’aggressione “terribile”, una donna che stava andando a prendere un treno alla stazione Centrale di Milano e che è stata violentata e “picchiata a sangue”. Per questo oggi un uomo di 27 anni, di origini marocchine, è stato condannato a 8 anni di carcere. A deciderlo è stato il gup milanese Silvia Perrucci, al termine del processo con rito abbreviato, accogliendo le richieste del pm Alessia Menegazzo, titolare dell’indagine lampo che a poche ore dalla violenza, anche grazie ai video delle telecamere di sorveglianza, ha portato al fermo e poi al carcere per l’uomo accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate.
La vicenda, che risale all’alba dello scorso 27 aprile, è stata una di quelle al centro di un’incontro milanese di una decina di giorni dopo del ministro dell’interno Matteo Piantedosi per fare il punto sulla sicurezza in città. Secondo la ricostruzione della Procura, la vittima, 36 anni di origine straniera, poco dopo le 5 di mattina, con i suoi bagagli, sarebbe dovuta salire su un treno per Parigi dopo essere arrivata in città dalla Norvegia. Treno che non ha mai raggiunto in quanto è stata avvicinata, aggredita e violentata già fuori dalla stazione da quel giovane con diversi alias, uno dei tanti “fantasmi”, senza documenti regolari e senza un tetto, che vivono in quella zona.
Il 27enne poi è riuscito, in un secondo momento, a trascinare la vittima dentro uno degli ascensori che portano ai binari, l’ha bloccata e là dentro, dopo averla immobilizzata, ha abusato ancora di lei, picchiandola. La 36enne ha urlato a lungo per cercare di richiamare l’attenzione e ha pure tentato di suonare l’allarme all’interno della cabina. Quando è riuscita a liberarsi, a scappare e a chiedere aiuto, erano circa le 5.45. Una guardia giurata ha avvertito che c’era
una donna nella zona delle biglietterie centrali, proprio nei pressi degli ascensori, in stato di shock. Sono arrivati i soccorsi ed è stata portata al Fatebenefratelli per le prime medicazioni e in seguito alla clinica Mangiagalli dove c’è l’Svs, il servizio che aiuta le vittime di violenze. Nel frattempo gli agenti della Polizia ferroviaria, che hanno condotto le indagini, hanno rintracciato l’uomo che, la sera stessa del terribile stupro, è stato fermato e portato a San Vittore.
Le immagini delle telecamere acquisite dagli inquirenti, anche di quelle interne dell’ascensore, hanno ripreso le violenze. Quando lui è stato bloccato aveva addosso gli stessi vestiti ripresi nei filmati. In più, nella sua denuncia la turista ha raccontato momento per momento, l’incubo che ha vissuto, dando particolari importanti.