La Giunta di Regione Lombardia, guidata dall’assessore al Territorio e Sistemi Verdi, Gianluca Comazzi, ha respinto recentemente la proposta di istituire un nuovo sito di importanza comunitaria (SIC) e zona di protezione speciale uccelli (ZPS) nell’area delle Brughiere di Malpensa e Lonate. La proposta, avanzata da associazioni ambientaliste e del territorio, è stata considerata in contrasto con la presenza dell’area nel Parco del Ticino.
Comazzi ha dichiarato che l’area identificata dalle associazioni è già compresa nei confini del Parco del Ticino, beneficiando di una protezione ambientale esistente. Gli habitat presenti sono già tutelati in altri siti della Rete Natura 2000 in Lombardia, e il Ministero dell’Ambiente ha rilevato nel 2016 che non sussiste la necessità di istituire ulteriori siti di protezione.
Tuttavia, la Giunta Regionale non intende ignorare la salvaguardia dell’ambiente. Comazzi ha annunciato che l’Osservatorio regionale per la Biodiversità sarà incaricato di continuare il monitoraggio dell’area, coinvolgendo direttamente il Parco della Valle del Ticino. Inoltre, è previsto l’avvio di un tavolo di lavoro condiviso con il parco per individuare ulteriori misure di tutela e conservazione delle emergenze naturalistiche presenti.
È importante notare che parte dell’area interessata dalla proposta è inclusa nel masterplan ‘Aeroporto di Milano Malpensa Masterplan 2035’, che prevede l’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa. La Giunta regionale, tenendo conto dei caratteri naturalistici presenti, ha bilanciato le esigenze economiche, sociali e culturali, individuando il Masterplan Malpensa 2035 come un’opera di interesse strategico per il Paese.
L’aeroporto di Malpensa è riconosciuto a livello nazionale come scalo di rilevanza intercontinentale e, a livello europeo, rappresenta un nodo della TEN-T Core Network. La sua importanza economica è evidenziata dai dati che indicano il movimento di oltre 700.000 tonnellate di merci all’anno negli ultimi due anni, costituendo il 70% dei movimenti di merci a livello nazionale.
La decisione della Giunta Regionale Lombarda solleva interrogativi sulla complessa bilancia tra conservazione ambientale e sviluppo infrastrutturale, aprendo un dibattito sulla necessità di proteggere gli habitat naturali esistenti e garantire nel contempo lo sviluppo sostenibile della regione.