GALLARATE – Il Museo d’Arte Gallarate ospita tre nuove mostre nell’ambito del progetto ‘Italia 2050. Centro di ricerca per l’arte italiana 1950-2050’, che ha l’obiettivo di conservare e valorizzare il patrimonio artistico dal secondo dopoguerra ai nostri giorni.
L’iniziativa, finanziata dalla Regione con circa 70.000 euro, è stata presentata questa mattina in conferenza stampa dall’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso.
“Si tratta – ha evidenziato Caruso – di un progetto ambizioso, il compimento di un lungo lavoro che il MAGA ha sviluppato sin dalla sua nascita. La finalità, grazie anche al supporto di Regione Lombardia, è custodire il passato e impegnarsi a trovare possibili chiavi di lettura per interpretare il presente e immaginare il futuro del patrimonio artistico”.
MaGa sempre più punto di riferimento culturale
“Il MAGA – ha proseguito Caruso – si conferma dunque vero punto di riferimento culturale per la provincia di Varese e per tutto il contesto lombardo: stupisce per la sua dinamicità e la sua continua evoluzione”.
Le mostre inaugurate
Oggi sono state inaugurate tre esposizioni: ‘Dadamaino 1930-2004’, ‘Condensare l’infinito’ e ‘Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni’, visitabili dal 17 dicembre al 7 aprile 2024.
“Un’opportunità unica – ha sottolineato Caruso – per immergersi nella mente creativa di personalità che hanno lasciato un’impronta significativa nell’arte moderna e contemporanea”.
La mostra ‘Dadamaino 1930-2004’, dedicata a Edoarda Emilia Maino, ripercorre le tappe fondamentali del percorso artistico di una delle maggiori protagoniste dell’avanguardia del secondo ‘900: dall’indagine sulla pittura monocroma e sulla superficie della tela fino al riconoscimento internazionale. Tra le 80 opere esposte, ‘Volumi’, ‘Rilievi’, ‘L’Alfabeto della mente’, ‘La ricerca del colore’, ‘I fatti della vita’, ‘Costellazioni’ e il ‘Movimento delle cose’.
‘Condensare l’infinito’ di Michele Ciacciofera invece si presenta come un progetto in cui la conoscenza dei luoghi e la loro diretta esperienza diventano fattori fondanti per la creazione dell’opera d’arte. La mostra, suddivisa in tre blocchi, propone sculture in vetro e installazioni in ceramica. Il percorso espositivo si completa con la sezione allestita nelle sale ViaMilanoLounge dell’aeroporto di Milano Malpensa T1, dove si potranno ammirare delle sculture murali ‘Janas Code’.
‘Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni’, infine, mette in luce l’ultimo impegnativo lavoro del 94enne Giovanni Campus, iniziato alla fine del 2020. Questo focus a lui dedicato nasce in occasione della recente donazione di un fondo di dieci opere scelte dall’artista per la collezione permanente.