Lega/ Dal Monviso a Venezia,il nuovo Bossi di lotta e mediazione


Venezia, 13 set. (Apcom)
– Dal Monviso a Venezia, per uno degli appuntamenti più simbolici della tradizione leghista, Bossi chiude una tre giorni della Festa dei Popoli padani in cui ha indossato una triplice veste: quella del leader grintoso della Lega battagliera che infiamma la piazza, va avanti per la sua strada e lancia un monito: “Rifaremo la catena umana sul Po, la prossima lotta sarà di tenere la Turchia fuori dalla Ue”; quella di protagonista di una decisa prova di forza sia nei confronti di Fini,

che invita a “portarsi gli immigrati a casa sua” sia, in vista della scelta delle candidature alle prossime elezioni regionali, nei confronti degli alleati, “costretti a seguirci, altrimenti si va a votare”; ma il leader del Caroccio si è messo anche nei meno consueti panni di mediatore, di leader che cerca di favorire “un punto di equilibrio”: “Parlerò con Fini, lo ascolterò”, ha detto a Pian del Re, dispensando ottimismo sul buon esito dello scontro in atto tra il presidente della Camera e il premier: “Alla fine la ragionevolezza si impone”. Tanto che oggi, giornata clou della manifestazione, ha rinunciato a rinfocolare le polemiche con l’ex leader di An.

Nei tre comizi in altrettanti giorni di Bossi, che stamattina ha versato in Laguna l’acqua del fiume che unisce le più importanti regioni del nord, il Po, ha sempre sottolineato la solidità dell’alleanza con Berlusconi: “Alleati si va più lontano”, e ha difeso il premier con un teorema che ha suscitato forti perplessità: la vicenda delle escort “è stata organizzata dalla mafia”. Interventi e messaggi, da venerdì a oggi, tutti “interni” all’alleanza, con poche, sporadiche stoccate riservate all’opposizione.

Ma gran parte del lungo week-end è stato dominato dallo scontro con Fini. E Bossi da una parte ha attaccato, dall’altra ha mostrato disponibilità. Si è detto certo che “al di là di quello che dice”, l’ex leader di An, su tutti i temi all’ordine del giorno sulla questione immigrazione, dall’accorciamento dei tempi per ottenere la cittadinanza alla possibilità di concessione dell’asilo politico in mare, “è stato fatto un accordo elettorale e Fini è uno che li mantiene”. Bossi lo ribadisce più volte nel, si dice sicuro di ricondurre a ragione l’alleato con cui ha lavorato a stretto contatto ai tempi della “Bossi-Fini”: “C’è un patto e sono sicuro che lui lo manterrà”. Certo, ha aggiunto, smentendo di averlo mai attaccato: “Uno che vuole riempire il Paese di immigrati non è tranquillizzante”. E, forte dei sondaggi che danno la Lega in buona salute, ha dispensato consigli che suonano come un avvertimento.: “Ognuno è libero di suicidarsi come vuole”.

Il leader della Lega, ma anche il ministro dell’Interno Maroni, hanno molto insistito sul concetto di una Lega “che mantiene le promesse”, “cresce nei sondaggi” e per questo viene “attaccata da tutti”. Una sorta di accerchiamento che Maroni spiega così: “Gli attacchi contro Berlusconi non sono tanto contro di lui ma sono contro la Lega; vogliono rompere questa alleanza di governo perchè noi siamo il motore delle riforme”.”Sarà un caso che la mafia inizia a innervosirsi – ha aggiunto – abbiamo segnali che alcuni pezzi grossi della mafia in carcere stanno pensando di fare qualcosa. Ma noi andiamo avanti. Sarà un caso, boh, che fra poche settimane riprenderà il processo Papalia a Verona, contro la Lega, contro Bossi. Gli attacchi della mafia, della magistratura e di una parte degli alleati contro Berlusconi – ha detto il ministro – non sono tanto contro di lui ma contro la Lega”. Anche Bossi spinge sul concetto di Lega vittima, nel mirino di stampa e avversari politici. E che tocca anche la sua famiglia: “Quando la Lega sale – ha detto ieri e ripetuto oggi – aumenta nei sondaggi, immediatamente attaccano me e mio figlio che se ne dovrà andare via dall’Italia, andrà a studiare in Inghilterra perché qui non lo lasciano stare”. “A volte i giornalisti fanno solo dei danni. Berlusconi un po’ ha ragione: i giornalisti sono da prendere con le molle. A volte non si rendono conto – ha aggiunto Bossi – neanche dei danni che possono fare”.

Mda

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