Rsa e Rsd, la Lombardia blocca gli aumenti delle rette e stanzia 90 milioni. Ma Astuti attacca

Bertolaso: "Un finanziamento a favore, in particolare, di quelle che sono le categorie più fragili". Il consigliere del Pd critica la giunta Fontana: "E' una beffa. Ecco perché"

MILANO – “Ieri la Regione Lombardia ha adottato una delibera importante: abbiamo stanziato 90 milioni di euro per una serie di interventi” relativi a “Rsa, Residenze sanitarie disabili (Rsd) e comunità socio sanitarie (Css)”. “Un finanziamento a favore, in particolare, di quelle che sono le categorie più fragili”. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, oggi durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia. Fra le misure è stato disposto anche che le strutture che hanno una retta superiore del 2% alla media della loro Ats di riferimento non potranno operare aumenti della voce a carico delle famiglie.

“Chiediamo di congelare eventuali aumenti – approfondisce il direttore generale Welfare della Regione, Giovanni Pavesi – Avevamo tentato la ‘moral suasion’ e altri interventi, oggi entriamo nel campo in maniera precisa e non penalizzante”. “Siamo in un contesto di costi crescenti e difficoltà a reclutare il personale – ammette il Dg – Con queste misure interveniamo sugli ospiti più gravosi” anche alzando alcune delle tariffe che vengono riconosciute, “e dall’altro lato chiediamo alle strutture di non toccare le rette a chi è sopra la media, senza voler entrare nella libera imprenditorialità. E’ un modo per tutelare i redditi delle famiglie. Affineremo il meccanismo, lo vogliamo vedere all’opera”. “Abbiamo assegnato a Rsa, Rsd e Css – prosegue Bertolaso – un finanziamento finalizzato ai fragilissimi che hanno problemi nell’ambito cognitivo comportamentale – cioè persone con gravi compromissioni nella comunicazione e nella deambulazione e pazienti che hanno in alcuni casi anche reazioni violente – e problemi nella sfera dell’alimentazione (disfagia). Questi ospiti rappresentano il 36% di quelli che sono attualmente nelle Rsa, il 70% nelle Rsd e il 65% nelle Css. Una quota dei finanziamenti è destinata anche al concorso alla spesa farmaceutica”, fra le altre misure.

Obiettivo della delibera è potenziare il sistema delle Rsa, Rsd e Css. Per questo il provvedimento, chiarisce Bertolaso, “è rivolto in particolare a quelle categorie di soggetti fragili che incidono in numero sempre maggiore nelle strutture assistenziali. La componente sociale riveste per noi una fondamentale importanza. In un contesto in cui ogni struttura ha costi sempre in aumento, la Regione contribuisce notevolmente ed evita alle famiglie ulteriori spese. La scelta di fissare un limite ai costi e legarlo alla tariffa media delle Ats va in questa direzione”.

Intanto, dunque, la Regione Lombardia stabilisce di incrementare le tariffe giornaliere alle strutture legate all’assistenza di pazienti ad elevata complessità (comportamento e alimentazione). Si tratta di una prima fase programmatoria, che ammonta a 51 milioni, e che stabilisce la destinazione di ulteriori risorse. Obiettivo fondamentale, quello di evitare spese ulteriori alle famiglie che utilizzano le strutture (motivo per cui la Regione ha anche fissato la soglia del 2% della tariffa media delle singole Ats, oltre la quale non sono ammessi incrementi della retta sui posti a contratto con il Servizio sanitario regionale). Altri 30 milioni sono destinati al concorso della spesa del 50% dei farmaci acquistati dalle strutture, 6 milioni per la presa in carico di pazienti nelle Rsd con necessità speciali. Infine, 2,65 milioni vale l’incremento della tariffa definita per il trattamento terapeutico riabilitativo e 671mila euro sono destinati per il trattamento delle dipendenze a bassa intensità assistenziale.

Astuti (Pd): “Nessuno sgravio alle rette, nessuna garanzia di assistenza”


“Bertolaso con una sola delibera è riuscito a fare un pasticcio che pagheranno tutti: ospiti dei servizi sociosanitari, personale e gestori” così il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti commenta la delibera regionale XII/1513 del 13/12/2023, annunciata oggi dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso sul potenziamento del sistema delle residenze sanitarie assistenziali (RSA), delle residenze sanitarie per disabili (RSD) e delle comunità sociosanitarie (CSS) attraverso uno stanziamento di circa 90 milioni di euro.

“Abbiamo aspettato per anni che Regione Lombardia aumentasse le risorse per i servizi sociosanitari – dice Astuti – e nel frattempo è anche enormemente aumentato il bisogno da parte delle famiglie lombarde che sono costrette ad attendere mesi o addirittura anni per un posto in RSA o in altre strutture, dovendo poi anche pagare rette molto spesso insostenibili. E ora la Regione che fa?”

“Stanzia meno della metà dei soldi necessari a coprire i costi sanitari che scorrettamente continua a far pagare alle famiglie – denuncia il consigliere dem – e sulle rette produce una beffa che Fontana e Bertolaso si guardano bene dal rivelare nei loro comunicati stampa: chi ha problemi cognitivi o dell’alimentazione continuerà a pagare la retta che già paga solo se la sua retta è superiore alla media, mentre a tutti gli altri la retta potrà essere aumentata senza limiti! E mentre la Regione ammette che alcuni bisogni assistenziali si aggravano, continua a dare ai gestori dei servizi gli stessi contributi, indipendentemente dalla qualità assistenziale e dalla quantità di personale in servizio, che varia da struttura a struttura”.

“Siamo arrivati alla beffa che con queste regole una RSA può prendere più soldi dalla Regione e potrebbe anche diminuire il servizio ai propri ospiti e lo stipendio al proprio personale” attacca il consigliere.

“Non servono colpi di delibere qua e là – conclude Astuti – serve una revisione complessiva del sistema per mettere finalmente in correlazione qualità assistenziale, contributo regionale e rette, altrimenti ne fanno le spese ancora una volta gli ospiti e le famiglie, a cui le rette vanno davvero calmierate depurandole dai costi sanitari che devono essere a carico del servizio sanitario come previsto dai LEA”.