BUGUGGIATE – Dalla riunione in prefettura è uscito poco o nulla di nuovo. Il tema sul tavolo delle trattative è sempre lo stesso, la Sp1 che va da Gazzada a Gavirate, all’altezza di Buguggiate. L’ultimo atto della serie ha visto una riunione in prefettura che a poco o nulla di nuovo ha portato. Nonostante le tante pressioni del “Comitato anti rumore” che da anni chiede un intervento sulla provinciale del Chiostro di Voltorre che non si consideri chiusa la questione del traffico, ancora molto intenso su quel tratto di strada, che costituisce un serio problema per gli abitanti della zona.
La richiesta del Comitato è di prendere ulteriori misure, rispetto a quelle già prese di abbassare il limite di velocità da 90 a 70 KM/h e di mettere in posa una particolare tipologia di asfalto fonoassorbente, che – secondo il Comitato – sono stati provvedimenti che solo in parte hanno risolto il problema dell’inquinamento acustico. Per questo ha chiesto un confronto diretto in Provincia tra tutte le parti coinvolte, tra il presidente Magrini, il sindaco Sambo, il prefetto Pasquariello e le forze dell’ordine.
Le parole del sindaco Matteo Sambo
In realtà è stato ribadito quello che abbiamo già detto più e più volte cioè che stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità. Da tempo, da più di due anni. Non è vero che le azioni messe in atto fino ad oggi non abbiano sortito effetto: i rilievi eseguiti dai tecnici hanno dimostrato che il rumore è sceso di 4,5 decibel, quindi ora è nei limiti stabiliti per legge. Certo il numero delle auto in transito è sempre molto elevato, parliamo di quasi 800 mila passaggi al mese. Ma non possiamo farci nulla: stiamo parlando di una strada provinciale, quindi ad alta intensità di traffico. E il problema non sono i camion che rappresentano solo il 3 per cento dei passaggi sulla Sp1, lo sappiamo perché le rilevazioni, eseguite sette giorni su sette, riguardano anche i tipi di veicoli che passano su quel tratto di strada.
Il presidente Magrini ha spiegato al “Comitato anti rumore” di Buguggiate che il denaro incassato dalle multe dell’autovelox sarà impiegato per diminuire l’inquinamento acustico ed ambientale di tutta la zona. Quella resta una nostra priorità. Ho già convocato uno studio di ingegneria milanese che eseguirà un’indagine su quella zona per mappare la distribuzione del rumore; i tecnici faranno un’analisi di quello che bisognerebbe fare per ridurre ulteriormente i decibel e l’esecuzione delle opere saranno in capo alla Provincia. Più di così non so cosa potremmo fare. Il livello di rumore è più basso di quello che impone la legge, quindi potremmo anche fermarci qui. Ma garantiamo che andremo avanti a cercare una soluzione che soddisfi tutti.