E’ stato assolto dall’accusa di guida in stato di ebbrezza dopo cinque anni di battaglie legali perchè l’etilometro non darebbe risultati certi col freddo. Il protagonista è un automobilista di Asiago, in provincia di Vicenza
Il giudice del tribunale di Vicenza, Ivana Taschin, ha stabilito che il risultato dell’alcoltest a cui era stato sottoposto dopo un incidente stradale non è attendibile, in quanto il test è stato effettuato a una temperatura inferiore allo zero.
La vicenda risale al 24 febbraio 2019, quando Michele Pesavento, 26 anni, perse il controllo della sua auto andando a sbattere contro una casetta di smistamento del gas metano. Le forze dell’ordine lo sottoposero all’alcoltest, che diede esito positivo con un tasso di 1,37. L’automobilista fu quindi denunciato e gli fu ritirata la patente.
I legali del giovane si opposero al decreto, sostenendo che l’alcoltest non era attendibile in quanto era stato effettuato a una temperatura di 6,9 gradi sotto zero. L’etilometro, infatti, risulterebbe affidabile solo se utilizzato ad una temperatura compresa tra 0 e 40 gradi.
La difesa di Pesavento ha anche sottolineato che, secondo le normative vigenti, le forze dell’ordine dovrebbero accompagnare i sospettati di guida in stato di ebbrezza in caserma o in ospedale, dove la temperatura è più alta, per effettuare l’alcoltest.
Il giudice Taschin ha accolto le argomentazioni della difesa e ha assolto Pesavento, ritenendo “non provata con certezza la guida in stato di ebbrezza dell’imputato”.
La sentenza del tribunale di Vicenza è importante perché fa giurisprudenza in materia di guida in stato di ebbrezza.
Questa sentenza potrebbe aprire la strada a nuove assoluzioni per persone che sono state accusate di guida in stato di ebbrezza sulla base di alcoltest non affidabili.