ARCISATE – Nuovi particolari e dichiarazioni arricchiscono la vicenda di cronaca avvenuta venerdì 5 gennaio ad Arcisate, quando un 25enne residente sul luogo venne aggredito a colpi di fucile e lasciato sul posto con una grave ferita alla pancia.
Il responsabile dell’agguato, un 23enne italiano residente a Cuasso al Monte, si è costituito grazie all’intermediazione dell’avvocato Corrado Viazzo, suo difensore di fiducia, ed è ora in carcere a Varese, accusato di tentato omicidio aggravato. I Carabinieri della stazione di Arcisate erano infatti già sulle tracce del colpevole, grazie alle repentine indagini condotte dagli uomini dell’Arma sui numerosi indizi disponibili; ciò nonostante, il soggetto arrestato non ha rilasciato dettagli sul movente dell’agguato durante l’interrogatorio condotto dal GIP Marcello Buffa.
A parlare però il ragazzo vittima dell’aggressione, Simone Cofini, il quale, dopo aver letto sui social che il fatto sarebbe scaturito da una questione di droga, ha scritto sul gruppo “sei di Arcisate se” ha affidato ad un post la sua verità: “ho difeso una ragazza da un coglione che si considera uomo ma mena le donne. Se per favore smettete di accusarmi di essere uno spacciatore ne sarei contenti, imparate ad informarvi”.
Sui social, Simone, che ha voluto uscire allo scoperto, ha ricevuto molti messaggi di felicitazioni per il coraggio in difesa di una ragazza, in considerazione anche del fatto che il suo aggressore, per quanto sia molto giovane, è già conosciuto in valle per altri episodi di cronaca, ovvero l’incendio occorso al magazzino della ditta di servizi ecologici ECOSEIB e la successiva resistenza a pubblico ufficiale nei confronti dei Carabinieri che lo avevano fermato, fatti per cui fu condannato a 3 anni e 10 mesi di carcere.