Strasburgo, 16 set. (Apcom) – Il presidente riconfermato della Commissione europea, José Manuel Barroso, si è detto “molto orgoglioso” per il voto d’investitura ottenuto oggi a Strasburgo dall’Europarlamento, e ha ribadito, durante una conferenza stampa, il suo impegno per rafforzare, con la nuova autorità acquisita, l’Ue e il ruolo del suo Esecutivo a difesa dell’interesse comunitario, rivendicando la sua appartenenza innanzitutto al “partito dell’Europa”.
Il voto di Strasburgo, ha osservato Barroso, “è andato al di là delle previsioni”, superando nettamente la maggioranza assoluta (369 voti), pur essendo richiesta solo la maggioranza relativa dei voti espressi. Di questo risultato, ha detto, “sono molto orgoglioso, è un grande onore e una grande responsabilità, e ho molta fiducia per i prossimi cinque anni: c’è molto lavoro da fare, e io mi sento motivato, pieno di energia”.
Il nuovo Esecutivo Ue, ha proseguito il presidente riconfermato, “difenderà il bene comune e l’interesse generale europeo, e lo farà per i prossimi cinque anni. E’ la prima volta che c’è una rielezione del presidente della Commissione da parte del Parlamento europeo”, da quando è stato dato agli eurodeputati il potere di approvarne l’investitura. E questo, ha sottolineato, “dà una grande autorità alla Commissione”, che lavorerà con l’Assemblea di Strasburgo “per rafforzare la natura parlamentare del nostro progetto europeo”.
Barroso ha sottolineato che, con la sua riconferma, “non ci sarà un vuoto nella leadership europea. Tutti sanno ora chi sarà il presidente della prossima Commissione, è questo sarà molto importante, ad esempio – ha detto – quando incontreremo il presidente americano, o quello russo; è importante che sappiano con chi lavoreranno nei prossimi cinque anni”.
C’è da mettersi subito al lavoro, “già domani c’è il vertice Ue straordinario per la preparazione del G20, poi, la settimana prossima, un appuntamento con il vertice delle Nazioni Unite per preparare la Conferenza Onu sul clima di Copenaghen, e poi il G20 a Pittsburg il 24 e 25 settembre”, ha spiegato Barroso. E non sarà, ha aggiunto, il lungo processo di nomina dei nuovi commissari che interferirà con l’agenda politica, perché “l’esperienza degli ultimi cinque anni mi aiuterà”.
(Segue)
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