Il calcio si intreccia con la geopolitica in una storia che va oltre il campo da gioco: Karim Benzema, attaccante francese, è diventato una questione di Stato per l’Arabia, e il fondo sovrano saudita Pif ha bloccato ogni possibilità del suo ritorno in Europa. L’Al-Ittihad, club saudita che attualmente vanta la presenza dell’esperto giocatore di 36 anni, non può permettersi di perdere un asset così prezioso per l’immagine e le prospettive del calcio saudita.
Le voci di un possibile ritorno di Benzema in Europa avevano scatenato speculazioni su club come il Chelsea, il Real Madrid, il Lione e persino l’Inter. Tuttavia, il fondo Pif ha gettato una “gabbia dorata” intorno all’attaccante, impedendo qualsiasi negoziazione che avrebbe potuto portarlo lontano dall’Arabia. Mentre il calcio è spesso teatro di trattative e mercato, questa volta la situazione ha coinvolto questioni di Stato, mettendo in evidenza l’importanza del giocatore per l’immagine del paese.
L’interesse di club europei aveva alimentato le speranze di una nuova avventura per Benzema, ma il fondo sovrano saudita ha deciso di preservare il suo valore nel contesto del calcio nazionale. Il ritorno in campo di Benzema è atteso già il 4 febbraio nei quarti di finale della Kings Cup contro l’Al-Faisaly, sottolineando la pressione per mantenere il giocatore in squadra.
In un mondo in cui il calcio può diventare una leva di potere e influenza, la vicenda di Benzema dimostra come decisioni legate al mercato possano assumere dimensioni che travalicano il semplice ambito sportivo. Resta da vedere se questa “gabbia dorata” manterrà il giocatore in Arabia Saudita a lungo termine o se nuove sfide lo attendono, ma una cosa è certa: Benzema è al centro di una storia che va oltre i confini del terreno di gioco.