VARESE – L’ormai celeberrima nuova rotonda di largo Flaiano sarà la panacea di tutti i mali viabilistici di Varese e degli atavici tormenti degli automobilisti sulla “porta d’ingresso” della città? Un progetto di cui tutti parlano, qualcuno sbandiera certezze miracolistiche, i più manifestano qualche legittimo dubbio.
Concretamente, stiamo alla realtà dei fatti. Alla fine viene modificata la svolta in viale Borri, spariscono i semafori, ma l’auspicata fluidificazione del traffico non si capisce in base a quale logica dovrebbe avvenire.
Guardando il progetto, chi uscirà dall’autostrada per entrare in città non troverà più di fronte il verde, il rosso e il giallo, ma svoltando a destra, andrà sempre ad incolonnarsi in viale Borri, che avrà sempre una corsia per senso di marcia rimanendo fedele al suo ben noto congestionamento. Stesso discorso per la logica di uscita dall’autostrada: prima si andava dritti e adesso… idem.
Insomma, in pochi intravedono una salvifica rivoluzione. Una rivoluzione che forse avrebbe potuto assicurare la famosa “bretella” Gasparotto-Borri che avrebbe probabilmente spostato il flusso del traffico proveniente dall’autostrada almeno a metà del vialone, anziché costringere gli automobilisti ad entrare in città per poi tornare indietro.
In conclusione, i dubbi su un progetto tanto decantato persistono. Non resta che attendere la prova dei fatti, cioè del traffico, La sensazione è che non basterà cambiare la forma della porta per cambiare la funzionalità dell’ingresso.