VARESE – I formaggi, vino, il miele, i salumi e le carni, le confetture e i piccoli frutti: c’è tanto di “locale” da coltivare nel Varesotto: prodotti che divengono sempre più un volano per il territorio, costruendo una sinergia tra agricoltura e turismo. A fare il punto su “come le produzioni locali possono crescere e valorizzare il sistema dell’accoglienza” è stato il convegno di ieri pomeriggio al Centro Congressi di Ville Ponti a Varese, promosso dal Consorzio Turistico di Varese presieduto da Massimo
Grignani in collaborazione con la Camera di Commercio, al quale Coldiretti Varese non ha mancato di dare il proprio supporto: presenti tanti produttori, ognuno con una propria postazione, per dare vita a un B2B al termine degli interventi istituzionali, tra qui quelli del presidente dell’organizzazione agricola Pietro Luca Colombo. Tra i presenti anche Francesca Turconi (presidente Terranostra Varese) e Daniela Galvalisi (responsabile Coldiretti Donne Impresa), in rappresentanza del mondo agrituristico e dell’imprenditoria agricola femminile, mentre Paolo Zanotti, presidente dell’Associazione AgriMercato, ha sottolineato la crescita costante e progressiva dei cosiddetti farmer’s market sul territorio.
“Un’iniziativa il cui valore va letto soprattutto in prospettiva, in un presente proteso al futuro, perché mira a creare connessioni tra produttori locali e ristoratori, albergatori, gestori di strutture ricettive nell’ottica di promuovere una diversità culinaria e integrare il comparto gastronomico all’interno delle dinamiche della progettualità, promozione e ricettività turistica” afferma Grignani.
“L’agricoltura è sempre più protagonista di un turismo che non si ferma in città, ma che, anzi, vede nelle campagne una tappa importante nella pianificazione di un itinerario di visita” afferma il presidente di coldiretti Varese Colombo.
“Coldiretti è da tempo impegnata su questo fronte, sia con gli agriturismi sia con la rete di Campagna Amica, fatta di Mercati Agricoli e di imprese che, aprendo le loro porte, diventano luoghi di comunicazione e contatto con l’essenza di un territorio che, oggi, può contare su un amplissimo paniere agroalimentare. Le potenzialità della connessione fra turismo e agricoltura ci spronano ancor più a scommettere sul rilancio del settore primario come opportunità di sbocco professionale per i nostri giovani, anche se restano da superare il gap burocratico e il problema della cementificazione che, in provincia di Varese, rende sempre più scarsa la disponibilità di terreni agricoli”.