WASHINGTON – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto erroneamente riferimento al presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi come “presidente del Messico”: “Come sapete, il presidente del Messico Sisi non voleva aprire le porte agli aiuti”, ha dichiarato Biden riferendosi alla crisi umanitari a Gaza. “Io gli ho parlato, e l’ho convinto ad aprire le porte”.
La gaffe del presidente Usa, che segue di pochi giorni un episodio simile – quando Biden confuse il presidente francese Emmanuel Macron con l’ex presidente di quel Paese, Francois Mitterrand – ha destato ancor più scalpore in quanto il presidente vi è incappato poco dopo aver tentato di sconfessare pubblicamente i dubbi in merito ai suoi presunti problemi di memoria. Biden ha infatti contestato con forza il rapporto del procuratore speciale Robert Hur riguardante i documenti governativi riservati rinvenuti in uffici e nell’abitazione del presidente nel Delaware.
Nel rapporto, Hur condanna la condotta di Biden, pur concludendo che i fatti non giustifichino l’avvio di una procedura penale a carico del presidente. Secondo il procuratore speciale, infatti, Biden sarebbe “un anziano ben intenzionato che soffre di problemi di memoria”: il rapporto sostiene, sulla base di deposizioni anonime, che a volte Biden dimentichi persino quando sia morto il figlio maggiore, Beau. Proprio quest’affermazione ha spinto Biden a una secca smentita pubblica.
Pochi minuti dopo, nel corso della medesima conferenza stampa, il presidente è incappato però nella nuova gaffe, che secondo l’emittente televisiva “Cnn” rischia di essere “l’unica parte del suo discorso che verrà ricordata dai cittadini”.
Speaker della Camera: “Biden inadatto a fare il presidente”
Anche lo speaker della Camera ha attaccato Joe Biden definendolo “non idoneo” alla Casa Bianca. “Un uomo così incapace che non può essere incriminato per aver mal custodito le carte è certamente inadatto allo Studio Ovale”, ha dichiarato Mike Johnson, uno stretto alleato di Trump.