BUSTO ARSIZIO – Nel pomeriggio di martedì 13 febbraio la Polizia di Stato di Busto Arsizio, congiuntamente all’Arma dei Carabinieri, ha arrestato, nell’ambito di un’operazione sinergica, un uomo di 34 anni, sorpreso a maltrattare la moglie e i figli, due bambini di circa 10 anni.
Si tratta di un soggetto noto alle Forze dell’Ordine, arrestato anni orsono per lo stesso reato e nei confronti delle medesime vittime, condannato e scarcerato lo scorso mese di ottobre.
Da allora l’uomo, sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata perché socialmente pericoloso, è tornato ad abitare nello stesso stabile dei familiari, seppure in un altro appartamento. La condanna e la conseguente carcerazione, come pure la misura di sicurezza, non sono state tuttavia sufficienti a modificare la condotta del predetto, il quale ha subito ricominciato a vessare i congiunti con continue molestie, gravi minacce, quotidiane richieste di denaro e intemperanze di ogni genere; fatti che recentemente avevano portato il Commissariato a intervenire e a denunciare nuovamente il trentaquattrenne alla Procura della Repubblica.
Ne era scaturita una nuova attivita’ di indagine e di riscontro, svolta con i ritmi serrati imposti dalla normativa in materia di “codice rosso”, che ha trovato un epilogo nei fatti di ieri: la moglie, tornata a casa con i due bambini dopo essere stata sentita negli uffici della Polizia di Stato, ha trovato la porta sbarrata e, subito dopo, e’ stata raggiunta in strada dal marito il quale, decisamente alterato, le ha chiesto altro denaro minacciandola, in caso contrario di “esploderle la faccia”. Quindi il malvivente ha afferrato uno dei due bambini, facendo il gesto di scaraventarlo a terra, e ha spintonato la moglie che tentava di difendere il figlio.
All’arrivo della pattuglia dei Carabinieri della Sezione Radiomobile di Busto Arsizio la donna e i minori si erano rifugiati sull’auto mentre l’uomo, con fare arrogante, attendeva sulla porta di casa. L’episodio, ultimo di serie di maltrattamenti in ambito familiare, valutato alla luce di tutti gli elementi di prova raccolti fino a poche ore prima, ha indotto la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, d’intesa con il Sostituto Procuratore della Repubblica, a procedere all’arresto in flagranza del padre e marito violento e a condurlo in carcere.