Il prossimo 11 aprile, Netflix (disponibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite l’app su Now Smart Stick) presenterà la docuserie in tre episodi “Il giovane Berlusconi“, diretta da Simone Manetti. Questa serie offre uno sguardo approfondito sulla vita di Silvio Berlusconi, dalle sue prime esperienze nel mondo imprenditoriale fino alle elezioni politiche del 1994.
La docuserie, senza un narratore, si basa su confidenze, aneddoti inediti di testimoni, materiale di repertorio raro o inedito, interviste e musica. Nelle prime immagini del trailer, Mike Bongiorno intervista un giovane Silvio Berlusconi, il quale afferma di essere un uomo d’azione e un imprenditore nel cuore.
Negli anni ’70, Berlusconi si è distinto nel settore dell’edilizia con la realizzazione di Milano 2, una moderna città giardino pionieristica nell’uso della cablatura coassiale per evitare l’ingombro delle antenne sui tetti. Da qui nasce TeleMilanoCavo, un progetto televisivo al servizio dei residenti, che in seguito si trasformerà nel colosso televisivo privato europeo.
Berlusconi ha rivoluzionato il panorama televisivo italiano, aggirando il monopolio della Rai attraverso il “pizzone”, un nastro registrato con programmi vivaci e pubblicità, distribuito a emittenti affiliate con Canale 5. La sua comunicazione ha plasmato un nuovo pubblico, che presto sarebbe diventato il suo elettorato.
Negli anni ’80, l’impero di Berlusconi ha registrato una crescita esponenziale, includendo non solo la televisione e la pubblicità, ma anche l’editoria, i giornali, le riviste, le assicurazioni, le banche, le catene di negozi e persino una squadra di calcio, l’AC Milan.
La serie rivela il ruolo di Berlusconi nel plasmare l’immagine dell’Italia attraverso i media e il suo impatto sulla politica e sulla cultura italiana, che lo ha reso una delle figure più famose e controverse d’Europa.