Nel cuore di Varese, sotto lo sguardo del Garibaldino che domina la piazza Del Podestà, si sono celebrati i 40 anni della Lega Lombarda, un momento di ricordo e celebrazione che però ha lasciato l’amaro in bocca per l’assenza di Umberto Bossi, il fondatore del movimento politico.
Matteo Salvini, attuale leader della Lega, ha preso la parola per ringraziare pubblicamente Bossi per aver dato inizio a questa avventura politica. Nonostante le divergenze recenti, Salvini ha riconosciuto il ruolo fondamentale di Bossi nel dare vita alla Lega e nel diffondere i suoi ideali in tutta Italia.
Salvini ha sottolineato il suo impegno decennale nel portare avanti gli ideali della Lega, mettendo a disposizione tempo e cuore per difendere i valori in cui crede. Tuttavia, l’assenza di Bossi ha gettato un’ombra sulle celebrazioni, evidenziando le tensioni interne nel movimento.
Il ministro Giancarlo Giorgetti ha richiamato i militanti al rispetto delle gerarchie, ma resta da capire quale sia la gerarchia a cui fare riferimento: quella dei leghisti della prima ora o dei sostenitori di Salvini, che hanno portato la Lega su scala nazionale (rilanciandola dal 3 al 35%) sacrificando parte della sua identità originaria.
Salvini ha anche affrontato temi internazionali, come l’attacco iraniano a Israele, sottolineando l’importanza della pace e il diritto di difesa di Israele. Ha parlato anche del rapporto con l’islam e della libertà religiosa, sottolineando la necessità di garantire che la religione rimanga una questione spirituale e non diventi strumento di imposizione.
La Lega, il partito più longevo della politica italiana, si trova oggi divisa tra due anime: quella settentrionale originaria e quella nazionale e più diffusa portata avanti da Salvini. Il tentativo di Salvini di ricucire questa frattura, seppur encomiabile, non nasconde il fatto che la mancanza di Bossi alle celebrazioni dei 40 anni rappresenti un segnale di divisione e incertezza alle porte delle elezioni europee.