Il 27 aprile 2024 è stata celebrata la Giornata Mondiale delle Vittime di Amianto, un’importante occasione di riflessione internazionale per commemorare i lavoratori deceduti a causa delle malattie legate a questa pericolosa sostanza. Nonostante le sfide ancora presenti, con milioni di lavoratori esposti e decine di migliaia di morti ogni anno, non esiste ancora un bando globale del commercio dei prodotti contenenti amianto.
In Europa, l’alto tasso di mesoteliomi e altre malattie correlate all’amianto ha spinto il Parlamento Europeo a intervenire con una nuova direttiva per la protezione dei lavoratori esposti. Tuttavia, in Italia la questione sembra essere stata trascurata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le statistiche sull’impatto epidemiologico dell’amianto in Italia sono allarmanti, con decine di migliaia di decessi e nuove diagnosi ogni anno. La Lombardia risulta essere la regione più colpita, ma anche la più attiva nelle bonifiche, con una media del 33,2% dell’intero amianto smaltito a livello nazionale.
La mappa del rischio mostra la presenza di amianto in milioni di tonnellate in oltre un milione di siti, inclusi edifici pubblici come scuole, ospedali e biblioteche. Ogni anno si registrano decine di migliaia di nuove diagnosi, principalmente negli uomini che hanno lavorato in settori a rischio come edilizia, metalmeccanica e cantieri navali.
L’Osservatorio Nazionale Amianto svolge un ruolo cruciale nella prevenzione e nell’assistenza alle vittime, offrendo supporto per la diagnosi precoce, le terapie e le cure, nonché per il riconoscimento dello status di vittima e il risarcimento del danno. Un impegno costante per garantire un futuro in cui nessun lavoratore debba perdere la vita a causa delle condizioni lavorative.