Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e altri esponenti di spicco dell’ambiente politico e imprenditoriale della regione sono stati posti agli arresti domiciliari in seguito a un’inchiesta condotta dalla Dda genovese e dalla guardia di finanza. Le accuse principali riguardano reati di corruzione.
Toti è accusato di corruzione, mentre Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, è accusato di corruzione elettorale aggravata, con l’aggravante di aver agevolato l’attività criminale di Cosa Nostra, in particolare del clan Cammarata del mandamento di Riesi (Caltanissetta) con proiezione a Genova. Cozzani è anche accusato di corruzione per l’esercizio della funzione.
Anche il terminalista genovese Aldo Spinelli è agli arresti domiciliari, mentre Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e attuale amministratore delegato di Iren, è in carcere. Secondo l’inchiesta, Signorini avrebbe ricevuto denaro da un imprenditore in cambio di favori, come la concessione di aree del terminal Rinfuse.
Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A., è indagato con l’accusa di corruzione e gli è stato temporaneamente vietato di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale. La stessa misura è stata presa per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, figlio di Aldo Spinelli, e per Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini.