Gallarate, comitato in “difesa dei boschi di via Curtatone” dice no alla nuova scuola

“Siamo contrari – afferma il comitato Salviamo gli Alberi - alla realizzazione di un polo scolastico unico di Cajello-Cascinetta e alla sua collocazione nell’area boschiva di via Curtatone” (foto chance.org)

GALLARATE – “Ci rivolgiamo all’Amministrazione comunale di Gallarate, alle forze politiche gallaratesi e al Consiglio regionale della Lombardia per esprimere la nostra contrarietà al progetto Grow29 nella sua attuale conformazione. Siamo contrari alla realizzazione di un polo scolastico unico di Cajello-Cascinetta e alla sua collocazione nell’area boschiva di via Curtatone”. Scrivono così, nella pagina di change.org dedicata alla loro petizione, gli esponenti del comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate.

IL senso della petizione, in pratica, è opporsi a questo progetto. Per questa ragione il comitato è sceso in strada, in piazza Diaz, a raccogliere le firme, annunciando di aver già superato quota 250. Chiedono il “mantenimento e la valorizzazione dell’area boschiva di via Curtatone. Questo vero e proprio bosco urbano, il cui valore è stato riconosciuto anche dal Parco del Ticino, non deve essere tagliato né abbandonato al degrado: deve essere messo a disposizione dei due quartieri tra i più poveri di verde pubblico di tutta Gallarate, rendendolo fruibile alla cittadinanza con opportuni interventi”.

L’interesse ambientale

Il comitato ricorda come nell’area siano “presenti querce, aceri di montagna, cedri e abeti ed è stata censita la presenza di merli, cinciallegre, picchi rossi maggiori, capinere, cince bigie e cornacchie grigie. Tra i mammiferi è stata registrata la presenza di silvaghi orientali (minilepri). Può diventare un laboratorio didattico all’aria aperta per i bambini del quartiere”.

“Riteniamo che nessuna compensazione possa controbilanciare la perdita di un ecosistema pluridecennale – proseguono – e chiediamo che comunque qualsiasi ipotesi di compensazione preveda la trasformazione in area boschiva di aree edificate o edificabili di superficie almeno pari a quella disboscata all’interno del perimetro cittadino”. 

No a una “nuova cementificazione”

“Non ci rassegniamo all’ennesima cementificazione di uno degli ultimi lembi di verde della nostra città e a un progetto contraddittorio – concludono – con gli obiettivi di coesione sociale, inclusione e sviluppo sostenibile (agenda 2030) sulla base dei quali i fondi europei sono stati assegnati alla nostra città”.