BUSTO ARSIZIO – Come ogni anno, il 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco, il cui scopo è quello di informare il pubblico circa i rischi connessi al fumo e ciò che le persone possono fare per smettere di fumare, oltre che proteggere le generazioni future.
Ecco perché gli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno creato, nel 1987, questa ricorrenza annuale, così da focalizzare l’attenzione sull’epidemia da tabacco, i rischi connessi al fumo e la possibilità di prevenire malattie correlate.
Ciò che più allarma, oggi, è che il primo approccio al consumo di tabacco si verifica intorno ai 14 anni. Questo dato è però controbilanciato dal numero complessivo di fumatori che, in base all’ultimo Rapporto Nazionale sul Tabagismo, risulta essere complessivamente in calo.
L’Istituto Superiore di Sanità ha fotografato, per l’anno 2023, una situazione generale che indica quanto segue:
- Fuma circa il 20,5% della popolazione del Bel Paese al di sopra dei 15 anni, con un valore complessivo che si attesta a 10,5 milioni di consumatori di tabacco (dei quali il 25,1% sono uomini e il 16,3% donne). La media delle sigarette fumate è aumentata.
- Maglia nera per il sud Italia, nel quale si fuma di più rispetto al centro-nord.
- Il 36,6% della popolazione compresa tra i 14 e i 17 anni e il 9,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni fa uso di almeno un prodotto a base di tabacco (sigaretta tradizionale o elettronica). Tra la popolazione giovane spiccano le ragazze come maggiori consumatrici di tabacco.
In base ai dati diffusi dall’ISS, in Italia si calcola che ogni anno 93.000 decessi siano causati dal fumo. Elemento che provoca più morti rispetto a incidenti stradali, droghe, alcol e AIDS, solo per citarne alcuni.
Inoltre, sempre l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea come il consumo di tabacco sia una causa nota – o probabile – di malattie quali, per esempio, le broncopneumopatie croniche ostruttive, il cancro al polmone e altre patologie polmonari croniche.
Particolare attenzione viene dedicata alle problematiche legate al fumo in gravidanza: fare consumo abituale di sigarette mentre si è in dolce attesa aumenta il rischio di nascite premature, basso peso alla nascita, deficit mentali e comportamentali, SIDS (SuddenInfant Death Syndrome).
Alcuni studi, infine, hanno sottolineato come anche il fumo passivo possa causare impatti rilevanti, a livello intergenerazionale. Un esempio? Nipoti di nonne che hanno fumato in gravidanza sviluppato probabilità maggiori di soffrire di asma.
In occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, quindi, presso l’ambulatorio degli Infermieri di Famiglia e Comunità delle Case di Comunità di ASST Valle Olona si effettueranno gratuitamente:
- Rilevazione dei parametri vitali
- Test di Fagerstrom (questionario utilizzato per misurare la dipendenza fisica alla nicotina)
- Interventi educativi e distribuzione opuscoli informativi
Per ulteriori informazioni:
[email protected], telefono 0331/282031
[email protected], telefono 0331/699492
[email protected], telefono 0331/300055
[email protected], telefono 0331/619319
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