VARESE – Manifestazione per il diritto all’aborto, questo pomeriggio, all’ospedale di Varese. A tre giorni dal 46esimo anniversario della legge 194, che riconobbe il diritto all’interruzione di gravidanza il 22 maggio 1978, il collettivo femminista FemVa e Eos, Centro anti-violenza di Varese, sono scese simbolicamente in piazza a manifestare.
Al centro della manifestazione è ciò che avviene, in particolare nell’ultimo periodo, in giro per l’Italia, tra obiezioni di coscienza e associazioni anti-abortiste negli ospedali e nei consultori. All’ospedale Del Ponte, si ricorda, ha sede un importante polo del materno-infantile. E qui il Movimento per la vita ha uno sportello di ascolto aperto nelle stesse ore e negli stessi giorni in cui riceve l’ambulatorio per l’interruzione volontaria di gravidanza.
“I diritti non sono mai acquisiti definitivamente”
“Le associazioni anti-abortiste sono presenti negli ospedali e anche nei consultori da molti anni – scrive su Facebook l’associazione FemVa – grazie alle politiche apripista di Regioni come il Veneto, il Piemonte, le Marche, la nostra stessa Lombardia, che è stata la prima regione a istituire un fondo amministrato dal Movimento per la vita nel lontano 2000, o l’Umbria”.
“Ed è dall’Umbria che le Destre muoveranno il prossimo passo: a Terni sono riusciti a far entrare le associazioni cattoliche e pro vita nei centri antiviolenza – prosegue il post -. Temiamo che condotte locali come questa possano diffondersi su scala nazionale. I diritti non sono mai qualcosa di acquisito definitivamente, vanno costantemente monitorati e difesi”.