Bruxelles, 22 set. (Apcom) – I rappresentanti di Italia, Spagna, Francia, Grecia, Malta e Cipro hanno bloccato, durante una riunione ieri a Bruxelles, la proposta della Commissione europea di appoggiare, come Ue, la richiesta del Principato di Monaco di inserire il tonno rosso nella lista degli animali per cui è vietata la commercializzazione (allegato I), nell’ambito della convenzione internazionale Cites sulle specie a rischio di estinzione. I paesi mediterranei dell’Ue hanno giudicato prematura una decisione favorevole all’inclusione nell’allegato I, e sono riusciti a rinviarla a dopo che l’Iccat (Commissione internazionale per la conservazione dei tonni atlantici) avrà pubblicato i suoi dati scientifici sullo stato degli stock di tonno rosso, nel prossimo mese di novembre
La decisione è stata accolta con “disappunto” dal commissario Ue all’Ambiente, Stavros Dimas, che aveva spinto molto per appoggiare la richiesta di Monaco, mentre il collega responsabile della Pesca, il maltese Joe Borg, più vicino alle posizioni dei paesi mediterranei, ha detto di aspettarsi che ora l’Iccat “si assuma in pieno la propria responsabilità, garantendo la salvezza del tonno rosso”.
Molto duro il giudizio delle Ong ambientaliste: “é deplorevole che gli stessi Stati membri che sono per lo più responsabili dell’impoverimento degli stock di tonno rosso rifiutino di dare il loro accordo a misure che avrebbero aiutato a invertire la tendenza”, ha commentato Xavier Pastor, il direttore esecutivo di Oceana Europe, l’organizzazione internazionale per la difesa degli ecosistemi marini. Questi Stati membri, ha continuato Pastor, “continuano a difendere gli interessi dell’industria della epsca del tonno e sembrano non interessarsi del fatto che stanno spingendo il tonno verso un punto di non ritorno”.
Per Saskia Richarts, dell’Ufficio europeo di Greenpeace, “la cecità dei governi dei paesi mediterranei spingerà il tonno all’estinzione e lascerà i pescatori senza più niente da pescare nel giro di pochi anni. Ma paesi come Malta e la Grecia sono sempre più isolati, mentre fra i ministri dell’Ambiente dell’Ue sta crescendo la volontà di salvare questo splendido animale”, conclude, con una nota di speranza, l’esponente di Greenpeace.
La decisione, da parte dell’Ue, se dare o meno il sostegno alla proposta di Monaco era stata in primo appoggiata dalla Francia, che però ieri si è schierata con gli altri mediterranei. Oltre che dai dati dell’Iccat, l’esito di quest’iniziativa dipende ora anche dalla determinazione del Principato a portarla avanti dopo questa prima sconfitta. La decisione finale, comunque, dovrà essere presa prima della riunione delle parti della Convenzione Cites, che si svolgerà nel marzo 2010.
Un dato consolante, per gli ambientalisti, è il sostegno unanime che i rappresentanti degli Stati membri hanno dato, nella stessa riunione di ieri, alla proposta di limitare e regolamentare il commercio di due specie di squali ‘nostrani’, lo smeriglio e lo spinarolo, inserendoli nell’allegato II della Convenzione Cites. Si tratta di pesci che finiscono spesso sui banchi di vendita europei, spacciati come pesce spada, e la cui popolazione, già scarsa, è ormai vicina al collasso.
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