LEGNANO – Nel tranquillo corso Magenta, una serata che avrebbe potuto trasformarsi in un trauma per due giovani ragazze minorenni, ha invece attirato l’attenzione del 112. Qualcuno infatti, notando con sospetto la scena dalle finestre di casa propria, ha prontamente allertato le forze dell’ordine.
Le due ragazze, sedute su una panchina, si sono ritrovate assediate da due uomini evidentemente più grandi di loro, stranieri e desiderosi di passare la notte con loro. L’orario, ormai avanzato, e la situazione sospetta hanno spinto un intervento rapido da parte dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile, salvando così le ragazze dall’incubo imminente.
Tuttavia, l’intervento non è stato senza conseguenze per i militari, che hanno subito un’aggressione violenta da parte dei due stranieri, entrambi cubani e trentenni. In seguito all’arresto dei due uomini, il processo diretto ha visto la loro difesa sostenere un’interpretazione distorta dei fatti, dipingendoli come vittime dell’aggressività dei carabinieri, sostenendo di essere semplicemente stati coinvolti in una conversazione con le ragazze.
Ma la verità emerge in modo chiaro e spietato: i due cubani erano ubriachi, chiassosi e aggressivi. Di fronte agli operanti, hanno reagito con minacce, spintoni e persino l’uso di armi. La situazione ha richiesto rinforzi e l’intervento della squadra volante del commissariato, con l’uso di strumenti come il taser per sedare il comportamento violento.
In un curioso tentativo di giustificare le proprie azioni, uno dei cubani ha affermato di portare sempre con sé un coltello a causa della sua passione per la frutta, ma la spiegazione non è riuscita a nascondere la pericolosità della situazione.
Non solo i carabinieri sono stati vittime dell’aggressione, ma anche il loro veicolo è stato danneggiato. Tuttavia, la pronta risposta dei militari ha fatto emergere la fragilità delle giustificazioni dei due uomini, mettendo in luce la necessità di un’azione decisa e tempestiva per garantire la sicurezza pubblica.
Il processo ha visto il pubblico ministero chiedere la convalida dell’arresto e misure cautelari, ottenendo la custodia in carcere per uno dei due uomini. La prossima udienza, prevista per il primo luglio, vedrà i carabinieri feriti costituirsi parte civile, dando voce alla loro esperienza e alle conseguenze dell’aggressione subita.