BUSTO ARSIZIO – Claudio Carminati ha patteggiato la pena a quattro anni di carcere davanti alla gup di Busto Arsizio Anna Giorgetti per le accuse di naufragio colposo e omicidio colposo. La sentenza è stata pronunciata ieri pomeriggio, come riportato dalle agenzie di stampa, dopo l’accordo trovato tra la Procura e la difesa. La decisione arriva a poche settimane dalla chiusura delle indagini sull’inabissamento dell’imbarcazione che il 29 maggio 2023, a causa del maltempo, affondò nelle acque del lago Maggiore, al largo di Lisanza I morti furono quattro, tra i quali Anya Bozhkova, 50 anni, di origine russa, moglie di Claudio Carminati, l’armatore e comandante della barca.
Le altre vittime furono Claudio Alonzi, 62 anni, Tiziana Barnobi, 53, e Shimoni Erez, 54, israeliano. Alonzi e Barnobi appartenevano ai servizi segreti italiani, Erez al Mossad.
Il 16 maggio scorso, poco dopo la chiusura delle indagini firmata dal pm Massimo De Filippo, Carminati era stato interrogato e aveva spiegato che la barca era stata sopraffatta dal ‘downburst’, un evento meteorologico violento imprevedibile, soprattutto sul lago. “Avrei dovuto morire io al posto loro” aveva detto agli inquirenti spiegando di non essere a conoscenza che i passeggeri a bordo erano agenti dei servizi segreti italiani e israeliani e che per lui si trattava di una normale gita sul lago Maggiore.
Col patteggiamento la pena è stata ridotta di un terzo, come prevede il rito. Lo skipper, dopo avere perso casa e lavoro, è stato sostenuto e aiutato dagli amici sia economicamente sia come alloggio. Negli ultimi tempi vive in un campeggio sul fiume Ticino.
Quella domenica la ‘Gooduria’ era salpata dal cantiere nautico di Lisanza, nella frazione di Sesto Calende, intorno alle 17 e travolta in pochi istanti da vento e pioggia affondando per 16 metri. Sul vecchio natante per le gite turistiche e anche casa dello skipper e della moglie erano salite 21 persone, di cui 4 morirono mentre gli altri riuscirono a salvarsi raggiungendo la riva a nuoto. Interrogati dagli inquirenti i 19 sopravvissuti misero a verbale di essere funzionari della Presidenza del Consiglio e facenti parte di una delegazione governativa israeliana.
Fin da subito l’inchiesta della Procura di Busto Arsizio è stata rivolta solo ad accertare le eventuali responsabilità di Carminati nel disastro senza mai sfiorare le ragioni che avevano portato all’incontro tra gli 007. Quello che è certo è che gli italiani stavano svolgendo “una delicata attività operativa con servizi collegati esteri” come si legge nelle targhe commemorative a loro dedicate nella sede romana del Dis, l’agenzia che coordina i servizi informativi italiani. Forse quel giorno stavano partecipando a una gita di commiato.
(Fonte Agi)