LUVINATE – Forse non molti sanno che sparpagliate lungo le pendici ed i sentieri del massiccio del Campo dei Fiori di Varese si celano alcune sculture senza indicazione.
Nascoste ai meno attenti, sono situate in cima al monte, ma non solo. La più famosa è sicuramente il Cristo Crocifisso che si trova accanto all’ingresso dell’osservatorio, (e che in precedenza si trovava incastonato nel muro di sostegno del piazzale dell’elicottero della base militare) ma altre facilmente rintracciabili si trovano lungo il muraglione d’ingresso del vecchio Grand Hotel, a sinistra della sbarra, nonchè sulle pareti del lavatoio del borgo del Sacro Monte. Sbozzate direttamente nella pietra viva per mano dello scalpellino Edoardo Caravati (1869 – 1930), soprannominato matt d’ur pian da Cruz, oppure anche lo Stravaccamadonne vissuto a Luvinate tra la fine dell’800 e l’inizio del 900.
Caravati lavorò proprio nel cantiere del Grand Hotel e della Funicolare del Campo dei Fiori. Al termine delle sue giornate lavorative dedicava il suo tempo per i boschi alla ricerca di pietre che potessero ispirare la sua immaginazione e che lui potesse trasformare in sculture direttamente sul posto.
Grazie all’impegno del Parco del Campo dei Fiori, del Comune di Luvinate e dell’associazione Amici del Campo dei Fiori, è stata così tracciata e mappata la nuova “Via del Caravati”, ovvero un percorso che da Luvinate centro si snoda lungo i boschi della montagna, 16 km di anello pedonale che disvelerà 9 opere del Caravati. Dal sito del Comune di Luvinate è possibile scaricare le tracce GPS e le mappe per percorrere questa nuova via tematica.