SARONNO – Particolarmente attivi nel territorio del Varesotto, i militanti di “100% Animalisti” hanno messo a segno un doppio blitz in poche ore. Entrambe le azioni si inseriscono nella polemica sulla presenza dei cinghiali sul territorio, tema che ha visto in questi giorni Coldiretti protestare davanti alla sede del Consiglio regionale.
Ieri pomeriggio attivisti dell’associazione si sono fatti sentire a Venegono Superiore, nella zona del Parco Pineta, per denunciare la presenza di una gabbia adibita alla cattura degli animali, chiedendo un intervento delle forze dell’ordine. “Sulla gabbia non era esposta, come prevede la legge, nessuna etichetta rilasciata dall’ente parco o dalla Provincia, che confermasse il regolare utilizzo, quindi a tutti gli effetti abusiva”, dichiarano gli animalisti, che ricordano: “Anni fa denunciammo, sempre nella stessa zona, alcune altane abusive trovate all’interno del parco e alcuni lacci da bracconaggio”.
A Saronno invece Centopercentoanimalisti ha espresso la sua protesta attraverso uno striscione issato sui cancelli del depuratore che si trova sulla strada provinciale Rescaldina-Saronno, “per ricordare ai cittadini chi sono i veri responsabili dell’introduzione dei cinghiali nei boschi e parchi, diventati veri e propri campi di battaglia”.
“Ai cacciatori ed amici politici non pareva vero – spiega l’associazione – ora i cinghiali sono stati avvistati nel Saronnese e zone limitrofi. Senza considerare che anche i cinghiali fanno parte della Natura, la ‘soluzione’ è sempre la stessa, la peggiore: eliminare i cinghiali. I cinghiali sono troppi, devastano l’ambiente (loro, non la speculazione edilizia), sono pericolosi e via così con i soliti luoghi comuni falsi che vengono tirati fuori in questi casi per cinghiali, lupi, orsi, nutrie, gazze, ghiandaie…. per qualsiasi animale che si permetta i lusso di sopravvivere e riprodursi”.
“Secondo questi signori – aggiunge 100% animalisti – i cinghiali vanno uccisi; la loro carne potrà venir venduta, è un buon affare, ne sanno qualcosa al parco Pineta. La carneficina è in atto da anni, per non parlare che sono state comprese nello sterminio, anche femmine di cinghiale gravide, vergogna è dire poco. Il nostro Movimento non starà a guardare…”.