GALLARATE – Angelo Benevento, primario del reparto di Chirurgia dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, ha annunciato il suo imminente pensionamento a causa delle crescenti difficoltà che affliggono l’istituzione sanitaria. Benevento ha espresso preoccupazione per il futuro della sanità locale, sottolineando la grave carenza di personale medico. A Busto Arsizio mancano cinque chirurghi, a Saronno sette, una situazione destinata a peggiorare con le prossime uscite previste. Nonostante i concorsi indetti, i posti vacanti rimangono un problema irrisolto, e Benevento ha criticato l’Asst Valle Olona per non aver accettato la sua richiesta di prolungare il servizio fino a settant’anni.
Il primario ha evidenziato anche le sfide quotidiane del personale medico, obbligato a coprire turni notturni di pronto soccorso fino a venti volte al mese, attività non retribuite che compromettono le operazioni chirurgiche regolari. La fuga di medici specialisti, inclusi dirigenti di reparto, ha ulteriormente indebolito la struttura, in particolare nei settori critici come Cardiologia, Radiologia e Anestesia. Questa situazione ha contribuito a un crollo significativo del fatturato chirurgico post-Covid, che è sceso dai cinquanta milioni di euro a un range di venti/trenta milioni all’anno, con solo quattordici posti letto attivi spesso sovraffollati da pazienti provenienti da altri reparti.
Benevento ha proposto un’unica soluzione per rilanciare l’ospedale: la creazione di un nuovo polo sanitario moderno e dotato delle migliori tecnologie, capace di garantire massima funzionalità ed efficienza senza compromettere i servizi esistenti. Nonostante le sue critiche, ha riconosciuto che il Sant’Antonio Abate, così come altri ospedali dell’Asst, necessita di un aggiornamento radicale per affrontare le sfide future.