Come è avvenuta la rinascita del Lago di Varese? Il ruolo cruciale dell’impianto ipolimnico 

Il Lago di Varese sta migliorando grazie all’impianto di prelievo ipolimnico che rimuove nutrienti in eccesso, contribuendo a ridurre l’eutrofizzazione e migliorare la qualità dell’acqua

VARESE – Dopo anni di degrado e difficoltà, il Lago di Varese sta vivendo una significativa rinascita grazie a interventi mirati e innovativi. Un ruolo cruciale in questo processo è svolto dall’impianto di prelievo ipolimnico, una tecnologia che ha dimostrato di essere fondamentale per il miglioramento della qualità delle acque del lago.

La complessità del Lago di Varese

Il Lago di Varese, dal punto di vista termico, è classificato come un lago monomittico caldo. Questo significa che presenta una sola circolazione delle acque in inverno e un periodo di stratificazione termica durante l’estate. Nel periodo invernale, la temperatura dell’acqua si stabilizza intorno ai 4°C, permettendo un efficace rimescolamento che ossigena l’intera colonna d’acqua.

Tuttavia, con l’arrivo della stagione calda, il lago sviluppa un gradiente termico tra le acque superficiali calde (epilimnio) e le acque profonde fredde (ipolimnio), separate da uno strato intermedio chiamato metalimnio. Questa stratificazione limita lo scambio di ossigeno tra le superfici e le profondità del lago, portando a un accumulo di nutrienti nelle acque profonde.

La sfida dell’eutrofizzazione

Nei laghi eutrofici come quello di Varese, le elevate concentrazioni di nutrienti, principalmente fosforo e azoto, creano un ambiente favorevole alla crescita algale. Durante l’estate, il processo di degradazione del materiale organico porta a una diminuzione dell’ossigeno nell’ipolimnio, causando condizioni di ipossia o anossia che facilitano il rilascio di fosforo dai sedimenti. Questo rilascio amplifica ulteriormente il processo di eutrofizzazione, deteriorando la qualità dell’acqua e l’ecosistema del lago.

Il prelievo ipolimnico: una soluzione innovativa

Per affrontare questi problemi, è stata implementata la tecnica del prelievo ipolimnico, che consiste nel prelevare le acque profonde, fredde e ricche di nutrienti, e convogliarle fuori dal bacino lacustre, solitamente attraverso l’emissario naturale del lago. Questo processo aiuta a ridurre la concentrazione di nutrienti e a migliorare la qualità delle acque.

L’impianto di prelievo ipolimnico del Lago di Varese, progettato e costruito alla fine degli anni ’90 dalla Provincia di Varese su mandato della Regione Lombardia, è stato riattivato nel 2020 nell’ambito del programma “Salvaguardia e risanamento del lago di Varese.” L’impianto è situato nel comune di Biandronno e le acque prelevate vengono scaricate nel fiume Bardello, a valle della diga di regolazione.

Componenti e funzionamento dell’impianto

L’impianto comprende un sistema di condotte subacquee, una stazione di pompaggio e una vasca di rallentamento cinetico. Le condotte sono ancorate a 1,5 metri dal fondo del lago per evitare l’aspirazione di sedimenti. L’acqua viene prelevata tramite elettropompe e condotta alla vasca di rallentamento, dove avviene una miscelazione con acqua superficiale per ridurre la formazione di odori sgradevoli.

Per migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua scaricata, è stato installato un sistema di iniezione d’aria che promuove l’ossidazione e riduce la presenza di sostanze indesiderate. La scarica dell’acqua è progettata per minimizzare la turbolenza e prevenire la formazione di odori.

Risultati e prospettive future

I risultati ottenuti negli ultimi anni sono promettenti. Dal 2020 al 2023, l’impianto ha rimosso significative quantità di fosforo, azoto e ammoniaca dalle acque del lago. Ad esempio, nel 2021 sono state asportate 4 tonnellate di fosforo, 37 tonnellate di azoto e 24 tonnellate di ammoniaca. Questi interventi hanno contribuito a ridurre la concentrazione di fosforo nelle acque del lago, che è scesa a 59 µg/L nel 2023, rispetto alla media di 87 µg/L registrata tra il 2000 e il 2020.

L’impianto di prelievo ipolimnico si è dimostrato un intervento efficace per il miglioramento della qualità delle acque del lago, senza evidenti impatti negativi sul fiume Bardello e sul Lago Maggiore. La Regione Lombardia intende continuare a utilizzare questa tecnologia, in parallelo con interventi sul sistema fognario, per garantire una gestione sostenibile del Lago di Varese e per raggiungere gli obiettivi di buona qualità dell’acqua.

Grazie a questi sforzi, il Lago di Varese sta riconquistando il suo ruolo di tesoro ambientale e risorsa sostenibile per la comunità, dimostrando che con l’impegno e l’innovazione è possibile invertire il degrado ambientale e promuovere una rinascita duratura.