Nuovo tentativo della Lega di allentare le misure vaccinali: un emendamento, firmato dai senatori Claudio Borghi ed Elena Murelli, è stato presentato al decreto sulle liste d’attesa in discussione in Commissione Sanità. La proposta mira a rimuovere l’obbligo vaccinale contro morbillo, rosolia, parotite e varicella per i minori fino a 16 anni, inclusi i minori stranieri non accompagnati. Questo emendamento ha già suscitato forti reazioni all’interno della coalizione di maggioranza e tra le opposizioni.
Reazioni nella maggioranza e critiche dall’opposizione
Fonti di Forza Italia hanno dichiarato a LaPresse: “Ne discuteremo nelle sedi opportune, ma siamo sempre stati per la scienza e per i vaccini, dunque analizzeremo, studieremo e decideremo”. Anche Maurizio Lupi di Noi Moderati ha espresso contrarietà: “Non fa parte del programma di governo”. Dal Partito Democratico, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza ha criticato duramente la proposta, definendola “farneticazioni antiscientifiche da parte di chi pensa di poter lucrare su qualche voto no vax”.
I dettagli dell’emendamento della Lega
L’emendamento leghista propone di rendere i vaccini non più obbligatori, ma solo “raccomandati”, contrariamente alla legge del 2017. Inoltre, prevede che i bambini non vaccinati possano essere iscritti ai servizi educativi e alle scuole per l’infanzia, comprese quelle private non paritarie, abolendo la norma che prevede la decadenza dall’iscrizione per mancata presentazione della documentazione vaccinale.
La premessa dell’emendamento, intitolato “Disposizioni per la revisione dell’obbligatorietà dei vaccini”, sostiene che l’assetto degli obblighi vaccinali in Italia è eccessivo rispetto agli standard europei e internazionali e potrebbe essere in conflitto con la Costituzione italiana, specificamente l’articolo 32 che afferma che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. I senatori leghisti sottolineano quindi la necessità di bilanciare diversi diritti costituzionali, come il diritto allo studio, all’inclusione sociale, all’uguaglianza e alla salute.
Le proteste dalla società civile e dagli esperti
La proposta ha suscitato una reazione negativa anche fuori dalla politica. Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute e promotrice della legge del 2017, ha dichiarato: “Proposte del genere non hanno nulla di scientifico. Lisciano solo il pelo ai No Vax e minano la fiducia tra il cittadino e il medico. Questo è il problema”. Lorenzin ha aggiunto che gli epidemiologi e i professionisti del settore sanitario ritengono che non sia il momento di tornare al passato e che l’obbligo vaccinale ha dimostrato la sua efficacia nel raggiungere una copertura vaccinale del 95%.
La senatrice dem Sandra Zampa ha definito l’emendamento “una provocazione pericolosa e grave”, sottolineando che tali iniziative dovrebbero preoccupare anche i colleghi di maggioranza della Lega.
In sintesi, la proposta della Lega di abolire l’obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni ha provocato un acceso dibattito politico e sociale, con forte opposizione sia all’interno della maggioranza che tra le forze di opposizione e gli esperti del settore sanitario.