VARESE – Trapiantato un rene “a ferro di cavallo” all’Ospedale di Circolo di Varese. Intervento raro, reso possibile dalla grande esperienza della squadra multidisciplinare del centro trapianti varesino. L’equipe guidata dal professor Giulio Carcano, infatti, in stretta collaborazione con l’equipe pavese del dr. Massimo Abelli, ha eseguito un trapianto di rene sfruttando un organo per molti considerato non trapiantabile.
Che cos’è il rene “a ferro di cavallo”
Nel dettaglio, si tratta di un rene “a ferro di cavallo”, una variante anatomica rara che, in termini funzionali, è del tutto identica a un rene normale. Dal punto di vista anatomico, però, i due reni, destro e sinistro, sono uniti a livello del polo inferiore, presentandosi di fatto come un unico organo.
“Ricorrere a reni così detti marginali non è assolutamente da considerarsi un atto imprudente – spiega Carcano – poiché molti organi che inizialmente venivano considerati marginali attualmente sono annoverabili nello standard e i risultati per i pazienti sono eccellenti. Nel caso specifico, poi, il rene a ferro di cavallo non è propriamente un organo marginale, piuttosto è una variante anatomica rara che impone ai chirurghi chiamati a prelevarlo e poi a trapiantarlo delle difficoltà particolari, soprattutto nella gestione dei vasi e degli ureteri, che sono di fatto doppi e in posizioni molto peculiari. Ma il paziente che lo riceve, beneficerà di un rene perfettamente funzionante”.
L’eccellenza varesina dei trapianti: una lunga esperienza
Questo delicato intervento chirurgico conferma anche la grande competenza acquisita in tanti anni di esperienza trapiantologica a Varese. Dal 1995, sono stati eseguiti quasi 1200 trapianti, 65 negli ultimi 18 mesi, dei quali 8 da donatore vivente. “Questi interventi sono il risultato dell’esperienza, che ha permesso al nostro Centro Trapianti di maturare una competenza tecnica davvero eccellente grazie a tutti gli specialisti coinvolti: non solo i chirurghi della mia equipe, ma anche gli urologi e i chirurghi vascolari – tiene a sottolineare Carcano – Solo una squadra così completa può davvero garantire il massimo impegno affinché un dono così prezioso come un organo possa tradursi in una nuova vita”.