Attaccate da un capriolo nei boschi di Cocquio e Gemonio: due donne in ospedale 

Due donne sono finite in ospedale dopo essere state attaccate da un capriolo nei boschi tra Cocquio Trevisago e Gemonio; le aggressioni, avvenute il 2 e 3 luglio, sono legate alla stagione degli amori dell'animale

COCQUIO TREVISAGO – Due incidenti in due giorni consecutivi hanno portato due donne all’ospedale di Cittiglio, entrambe vittime dell’attacco di un capriolo nei boschi tra Cocquio Trevisago e Gemonio. Le ferite riportate, tra cui un piede rotto e una tibia spezzata, hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza nei sentieri locali e hanno portato a richieste di risarcimento.

Il primo attacco: Antonella e i suoi figli

Il 2 luglio, Antonella, 38 anni, residente a Gemonio, stava facendo una passeggiata serale con i suoi tre figli lungo i sentieri tra via Campo dei Fiori e via delle Sorgenti. Erano circa le 20:30 quando hanno incontrato un capriolo fuori dalla recinzione di una riserva naturale. Antonella spiega che il capriolo ha iniziato ad attaccarli mentre lei, indossando infradito, è inciampata e caduta. L’animale l’ha colpita prima al piede e poi con le corna, causandole ferite lacero-contuse al gluteo e alla coscia.

Antonella ha chiamato il 112 e suo figlio di 13 anni ha cercato di soccorrerla, rimanendo anche lui ferito. Trasportata all’ospedale di Cittiglio, le è stata diagnosticata la frattura del piede e varie ferite, con una prognosi di 30 giorni. Il figlio ha riportato solo ferite minori.

Il secondo attacco: Emanuela, la medico escursionista

Il giorno seguente, il 3 luglio, Emanuela, medico dell’ospedale di Cittiglio e appassionata escursionista, è stata attaccata dallo stesso capriolo. Erano circa le 16:30 quando, durante una passeggiata, è stata caricata dall’animale. Emanuela racconta di aver avvertito un forte dolore alla gamba e di essere caduta. Si è trascinata via e l’animale si è fermato. Successivamente, ha chiamato un amico che l’ha accompagnata in ospedale, dove le lastre hanno mostrato una frattura del piatto tibiale, con una prognosi di mesi.

Emanuela ha immediatamente attivato le pratiche per ottenere un risarcimento dalla Regione, responsabile della gestione della fauna selvatica. Ha contattato la polizia ittico venatoria e ha steso un verbale, allegando la refertazione medica.

Gli esperti spiegano: la stagione degli amori

Ma perché un animale solitamente mansueto come un capriolo si è comportato in modo così aggressivo? Gli esperti non hanno dubbi: è la stagione degli amori. Durante questo periodo, il maschio di capriolo diventa territoriale e può reagire in modo aggressivo per difendere il suo territorio da intrusi. Questo comportamento, sebbene insolito, non è raro e può verificarsi anche con altre specie di ungulati come il daino e il cervo durante le rispettive stagioni degli amori.

Il consiglio degli esperti è di mantenere la distanza dagli animali selvatici, anche se sembrano mansueti. Questi animali, se disturbati, possono reagire in modo imprevedibile. È importante ricordare che si tratta di fauna selvatica e non di animali addomesticati.

Conclusioni

Gli attacchi di caprioli nei boschi tra Cocquio Trevisago e Gemonio hanno evidenziato i rischi associati agli incontri ravvicinati con la fauna selvatica. Mentre le autorità locali e i residenti cercano soluzioni per prevenire futuri incidenti, le vittime degli attacchi stanno affrontando lunghe convalescenze e procedimenti legali per ottenere risarcimenti. Questa vicenda sottolinea l’importanza di una gestione attenta della fauna selvatica e di una maggiore consapevolezza dei rischi quando si esplorano le aree naturali.