In Spagna giudice espelle dall’aula imputata con il burqa


Madrid, 23 set. (Apcom)
– Un giudice spagnolo ha espulso dall’aula una donna che si rifiutava di deporre senza il burqa: è accaduto a Madrid durante l’udienza di un processo ad una presunta cellula radicale islamica. Magistrato e imputata hanno poi trovato un compromesso.

Di fronte al rifiuto della donna di sollevare il burqa durante la deposizione, il presidente del tribunale, Javier Gomez Bermudez, le ha chiesto di lasciare l’aula non prima di averle spiegato che nei tribunali spagnoli è obbligatorio testimoniare a volto scoperto. “Vedendo il suo volto, posso vedere se mente o no, se è sorpresa da una domanda o meno”, ha spiegato l’alto magistrato alla donna, sorella di un militante islamico morto nel 2005 in un attentato suicida in Iraq.

L’imputata ha spiegato a sua volta che la sua religione non le consentiva di esprimersi in pubblico a volto scoperto. Ricordandole che in Spagna la legge civile ha il sopravvento su quella religiosa, il giudice Bermudez l’ha espulsa convocandola nel suo ufficio al termine dell’udienza, in presenza della procuratrice. Durante l’incontro è stato trovato un compromesso: la donna tornerà a testimoniare lunedì con il suo burqa ma a viso scoperto: al momento della deposizione, solleverà la parte superiore, scoprendo il viso “dal mento alle sopracciglia” e si esprimerà dando le spalle al pubblico e ai giornalisti.

Il giudice Gomez Bermudez è un habitue dei processi a movimenti islamici radicali. Nel 2007 aveva presieduto il processo degli autori degli attentati contro i treni della periferia di Madrid (191 morti e più di 1.800 feriti) perpetrati da un gruppo legato ad al Qaida.

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