CASSANO MAGNAGO – L’assemblea dei soci di Sieco, tenutasi il 29 luglio, ha deciso l’esclusione del Comune di Cassano Magnago, come previsto dall’articolo 9 dello statuto sociale. Questo annuncio, diffuso da Fabio Giordani, amministratore unico della società di raccolta rifiuti, e Anna Pugliese, presidente dell’Ufficio di Coordinamento Intercomunale, rappresenta l’epilogo di una controversia iniziata durante l’ultimo consiglio comunale di Villa Oliva. I sindaci degli altri comuni, presentatisi tra il pubblico, avevano incalzato il socio di maggioranza a risolvere la situazione.
La decisione di Sieco
La nota ufficiale firmata da Giordani e Pugliese precisa che l’esclusione di Cassano Magnago è conforme all’articolo 9 dello statuto sociale, che prevede tale misura in caso di cessazione dell’affidamento dei servizi. Giordani ha chiarito che, nonostante le accuse di ritardi e incertezze, la società ha sempre adempiuto alle richieste del Comune. La controversia risale al 19 giugno 2023, quando Cassano Magnago ha comunicato la rescissione del contratto. Da allora, Sieco ha fornito tutta la documentazione necessaria senza l’intervento di tecnici esterni, rispondendo puntualmente alle richieste fino al 28 novembre 2023.
Coinvolgimento di consulenti esterni
Il 13 dicembre 2023, il Comune ha affidato alla società Paragon Business Advisors srl, per un costo di € 21.960,00 IVA inclusa, il compito di supportare l’affidamento della gestione rifiuti urbani. Il rapporto di Paragon, consegnato il 24 luglio 2024, ha confermato l’efficienza economica di Sieco, con costi operativi inferiori alla media regionale e nazionale, e una gestione solida. Tuttavia, dal 4 aprile 2024, dopo l’ultima riunione tecnica, le comunicazioni con Paragon si sono interrotte, e la relazione finale è stata presentata solo a luglio, senza ulteriori richieste di informazioni a Sieco.
Nuova fase di consulenza
Nel frattempo, il Comune di Cassano Magnago ha deliberato, il 3 giugno 2024, un nuovo incarico di consulenza a CMS spa, con l’ing. Marco Rivolta come referente. Nonostante le difficoltà e il disappunto per questo nuovo approccio, Sieco ha continuato a fornire tutte le informazioni richieste. Tuttavia, le nuove richieste, mirate a una valutazione di merito sulla gestione operativa di Sieco, hanno portato a una contestazione dei metodi e dei costi dell’azienda. Questo ha reso impossibile per Sieco accogliere le indicazioni proposte dai nuovi consulenti, rimandando la questione alle decisioni dell’Ufficio di Coordinamento.
Conclusione della vicenda
Dopo 13 mesi di trattative infruttuose, l’Ufficio di Coordinamento ha deciso l’esclusione di Cassano Magnago. Giordani ha sottolineato che la decisione è stata presa per sbloccare una situazione di stallo che impediva investimenti e la definizione di un piano industriale. La presenza di un socio ostacolativo e assenteista non era più accettabile. La nuova compagine sociale di Sieco è ora pronta a ripartire, determinata a perseguire gli obiettivi di sviluppo e a garantire la trasparenza e l’efficienza del servizio per i cittadini.