PARIGI – “Trovo poco comprensibile che non ci sia un allineamento nei parametri dei valori minimi ormonali a livello internazionale, che includa quindi europei, mondiali e Olimpiadi”. Lo ha dichiarato il ministro dello Sport Andrea Abodi. Il ministro parla dell’incontro di boxe in programma alle Olimpiadi tra Angela Carini e l’algerina Imane Khelif.
Quest’ultima, infatti, è una trans. Per questo Khelif è stata esclusa dai mondiali. Alle Olimpiadi però può partecipare. “Quello delle atlete e degli atleti transgender è un tema, che va ricondotto alla categoria del rispetto in tutte le sue forme, ma dobbiamo distinguere la pratica sportiva dall’agonismo che deve poter consentire di competere ad armi pari, in piena sicurezza”.
“È del tutto evidente che la dimensione dell’identità di genere in ambito agonistico pone il problema delle pari opportunità o delle stesse opportunità; non a caso, tante discipline sportive hanno posto dei vincoli per le atlete e atleti transgender – conclude Abodi – necessari per poter permettere di gareggiare alle stesse condizioni. In questo caso assistiamo a un’interpretazione del concetto di inclusività che non tiene conto di fattori primari e irrinunciabili”.