Un cittadino di Busto Arsizio, esasperato dalla totale mancanza di risposte e supporto da parte degli uffici comunali, racconta la sua disavventura nel tentativo di risolvere un problema legato alla TARI. Una vicenda che evidenzia gravi carenze nel servizio al pubblico e un atteggiamento di disinteresse da parte dell’amministrazione comunale.
La settimana scorsa, il cittadino ha ricevuto la cartella di pagamento della TARI, la tassa sui rifiuti, e ha subito notato un errore nel conteggio dei residenti del suo nucleo familiare: il numero riportato era tre, anziché due. Il figlio, infatti, aveva trasferito la sua residenza all’inizio di luglio, ma questa variazione non era stata ancora registrata nell’importo della tassa.
Consapevole della necessità di correggere l’errore, il cittadino ha immediatamente cercato di contattare l’ufficio TARI di Busto Arsizio tramite il numero telefonico preposto. Tuttavia, nonostante ripetuti tentativi, la risposta era sempre la stessa: una voce elettronica informava che tutti gli operatori erano momentaneamente occupati. Il cittadino non si è arreso, dedicando lunghi minuti ogni giorno a ripetere le chiamate nella speranza di parlare finalmente con un operatore. Nonostante gli sforzi, anche dopo cinquanta minuti di attesa, nessuno ha mai risposto.
Frustrato, il cittadino ha deciso di rivolgersi all’ufficio relazioni con il pubblico del Comune, sperando in una soluzione più efficace. Ha spiegato il suo problema all’interlocutore, che ha promesso di contattare la responsabile dell’ufficio TARI e di richiamarlo. Tuttavia, come temuto, quella promessa è rimasta lettera morta: nessuna chiamata di ritorno, nessuna risposta, nessun segnale che il problema fosse stato preso in carico.
Determinato a risolvere la questione, il cittadino ha continuato a chiamare l’ufficio TARI nei giorni successivi, ma sempre senza successo. Dopo oltre trenta telefonate e più di un’ora di attesa complessiva, la frustrazione si è trasformata in indignazione. Anche un tentativo di contatto via email è caduto nel vuoto, senza neanche una conferma di ricezione.
La situazione ha raggiunto il culmine dell’assurdo quando la moglie del cittadino ha deciso di recarsi personalmente presso l’ufficio TARI, situato in via Fratelli d’Italia 12. All’ingresso, è stata fermata da due impiegate che fornivano informazioni ai visitatori. Dopo aver spiegato loro il problema, le è stato detto che per risolverlo avrebbe dovuto telefonare all’ufficio TARI. Quando ha spiegato l’impossibilità di contattare l’ufficio telefonicamente, le è stato suggerito di prendere un appuntamento. Alla domanda su come fissare un appuntamento, la risposta è stata sconcertante: “Deve telefonare all’ufficio TARI!”.
Di fronte a questa spirale di inefficienza e disinteresse, il cittadino non ha potuto fare altro che chiedersi in quale Comune stia vivendo. L’impressione è che l’amministrazione comunale sia distante dai problemi quotidiani dei cittadini, incapace di fornire un servizio adeguato e, in questo caso, di risolvere una questione semplice ma importante come la corretta applicazione della TARI.
Questa vicenda si inserisce in un contesto di crescente malcontento tra i cittadini di Busto Arsizio, già provati dai problemi legati alla nuova metodologia di raccolta dei rifiuti. Cestini pubblici traboccanti, disservizi nei centri multiraccolta e un atteggiamento talvolta sgradevole da parte di alcuni addetti ai lavori stanno alimentando il senso di frustrazione e sfiducia nei confronti dell’amministrazione comunale.
La storia di questo cittadino non è un caso isolato, ma piuttosto un sintomo di un problema più ampio che riguarda la capacità del Comune di Busto Arsizio di rispondere in modo adeguato e tempestivo alle esigenze della sua comunità. I cittadini hanno il diritto di essere ascoltati e di ricevere il supporto necessario, soprattutto quando si tratta di questioni amministrative che influiscono direttamente sulla loro vita quotidiana.
La speranza è che l’amministrazione prenda atto delle carenze emerse e si impegni a migliorare i servizi offerti, rafforzando la comunicazione con i cittadini e garantendo che situazioni come quella descritta non si ripetano in futuro. Il rispetto per i cittadini, che sono i veri destinatari dei servizi pubblici, deve tornare al centro dell’azione amministrativa.