La Lombardia, ad oggi, non registra alcun caso della variante più aggressiva del virus Mpox, noto anche come vaiolo delle scimmie, che sta preoccupando il continente africano e ha già fatto la sua comparsa in Europa con un primo caso segnalato in Svezia. A rassicurare la popolazione è l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, che ha precisato come tutti i 21 casi confermati nel 2024 in Lombardia siano attribuibili alla variante di tipo II, quella meno pericolosa, che presenta un rischio limitato di complicanze gravi.
L’assessore ha voluto sottolineare che, sebbene l’attenzione verso il virus Mpox sia alta, i casi presenti nella regione non destano particolare preoccupazione. ”Conosciamo ormai bene la variante di tipo II”, ha affermato Bertolaso, riferendosi ai sottotipi IIa e IIb, i quali non hanno finora causato problemi significativi tra i pazienti lombardi. I sintomi riscontrati nei casi confermati si sono infatti rivelati lievi e gestibili, senza conseguenze gravi.
Il virus Mpox è noto per esistere in due varianti geneticamente distinte: il tipo I (clade I), che include i sottotipi Ia e Ib, e il tipo II (clade II), che comprende i sottotipi IIa e IIb. La variante di tipo I, attualmente sotto i riflettori a livello internazionale, è conosciuta per essere più aggressiva, con sintomi più gravi e un potenziale maggiore di causare complicazioni. Questa variante può manifestarsi con febbre alta, dolori muscolari intensi, mal di testa, spossatezza, eruzioni cutanee e lesioni pustolose dolorose. Nonostante ciò, le cure attualmente disponibili, tra cui antivirali specifici e trattamenti sintomatici, permettono di gestire efficacemente la malattia, a patto che venga diagnosticata e trattata tempestivamente.
In Lombardia, nonostante l’assenza di casi della variante di tipo I, il sistema sanitario regionale si mantiene in stato di allerta. “Il nostro sistema di sorveglianza è attivo ed efficace”, ha dichiarato Bertolaso, assicurando che la Regione è pronta a fronteggiare qualsiasi emergenza legata al virus Mpox. Questo sistema, considerato uno dei migliori in Italia, permette un monitoraggio costante e capillare della situazione, garantendo una risposta tempestiva qualora dovessero emergere nuovi casi.
L’assessore ha anche ricordato le misure di controllo intensificate dalla Regione Lombardia, come indicato in una nota del 7 agosto indirizzata alle Agenzie di Tutela della Salute (ATS), alle Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST) e agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). Tra queste misure spiccano il potenziamento del coinvolgimento dei medici, dei Centri per le Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST) e dei laboratori di riferimento, per garantire un monitoraggio capillare e una pronta identificazione di eventuali nuovi casi.
Parallelamente, sono in corso ulteriori azioni preventive, tra cui l’ampliamento delle aperture dei centri dedicati alle infezioni sessualmente trasmissibili e l’aumento del numero di laboratori in grado di effettuare le analisi necessarie. A queste misure si aggiungono iniziative di sensibilizzazione rivolte alle popolazioni più a rischio, realizzate in collaborazione con il Terzo Settore.
Queste azioni dimostrano come la Lombardia sia ben preparata ad affrontare qualsiasi sviluppo relativo al virus Mpox, assicurando ai cittadini una protezione efficace e una risposta sanitaria pronta e mirata. Mentre la variante di tipo I continua a diffondersi in altre aree del mondo, la regione continua a monitorare attentamente la situazione, pronta a intervenire in caso di necessità.