SOMMA LOMBARDO – C’è stanchezza, ma non rassegnazione da parte dei cittadini di Coarezza, frazione di Somma Lombardo, per la sperimentazione delle nuove rotte di Malpensa che intercettano il territorio sommese. E così il comitato ha inviato al prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, una lunga lettera firmata da Giovanni Buzzetti, a nome di tutto il comitato della frazione sommese, che fa il punto della protesta, ripercorrendone la cronistoria dalle origini a oggi.
La lamentala del comitato è principalmente quella che le nuove rotte non tengano conto di una ordinanza del Tribunale Ordinario di Rona, Sezione II civile (la Rg 83214/99 del 20/12/1999, NdR) che aveva dato ha dato loro ragione, abolendo la rotta 303, proprio quella che passa per Somma Lombardo.
Il comitato non le manda a dire neanche all’amministrazione comunale, che è ritenuta in parte complice dello status quo attuale.
Ecco un passaggio della lettera inviata al prefetto di Varese
Sei chilometri da Somma, due da Golasecca. Un distacco non solo geografico dal capoluogo, dal Comune. Che ne facciamo di una frazione così distante? A cosa può servire ? Sono domande machiavelliche che si pongono in un’ottica cruda e realistica. La tutela dei Sommesi esige soluzioni concrete e realistiche. Che non lascino spazi a sentimenti umanitari: mors tua vita mea.
Si tratta di sottolineare come Somma sia un Comune verde e che, al di là dei propri piani urbanistici ed edilizi, merita tale connotazione: c’è la brughiera del Vigano, così ricca di vegetazione, ancora non toccata dalla cementificazione; così tanto verde a disposizione. Si tratta di alleviare il disagio dei Sommesi provocati dalle rotte degli aerei di Malpensa; nessun problema: c’è Coarezza che ha la fortuna di essersi conservata, di non essere stata interessata dalla cementificazione: poca gente, tanti boschi; lì gli aerei possono passare tranquillamente. Ed alleviare le sofferenze dei cittadini Sommesi.
L’inquinamento atmosferico, la tutela dell’ambiente, la difesa della salute, qui non hanno ragion d’essere: poca gente, solo piante, solo verde. Gli aerei possono transitare senza problemi. L’equa ripartizione del disagio, non l’equa ripartizione delle rotte. Un concetto elaborato già dal 1998, anno di apertura di Malpensa 2000, da chi voleva ridurre il traffico aereo sul suo territorio a scapito di altri: il disagio deve essere ripartito in ragione delle densità demografiche e tutelando maggiormente (con riduzione delle rotte) le aree più abitate, gravando per contro maggiormente sulle altre.
Concetto che non aveva trovato accoglienza: se c’è un territorio interessato dalle problematiche negative di Malpensa la soluzione corretta, si era risposto, è che le rotte siano equamente ripartite: 50% ad est, 50% ad ovest. Con l’impegno a trovare tutte le soluzioni perché all’interno di tale equa ripartizione il disagio fosse contenuto ed i cittadini il più possibile tutelati.
E con l’equa ripartizione delle rotte non è che non ci siano problemi: perché spesso e volentieri a Coarezza la rotta 308 e 303 diventano un’unica rotta e gli aerei passano in pieno centro del paese; come pure la 280 spesso devia e colpisce il paese.
Ora la Commissione Aeroportuale con l’avallo dei Sindaci, compreso il nostro Sindaco, ha rinnegato questo principio: Si devono tutelare di più le zone dove la popolazione è maggiore: si deve applicare il principio dell’equa ripartizione del disagio: La ripartizione è equa se risparmiano di più dall’inquinamento le aree più popolate, scaricando il resto su quelle meno abitate. Ecco allora: Eliminazione della rotta 318, scaricando il relativo traffico sulla rotta 308, 303 e 280, che investono in pieno Coarezza. Il tutto entro uno spazio ristretto di 28 gradi. In una situazione che vede sempre di più aumentare il numero degli aerei. Situazione insopportabile sia per il rumore, sia per il numero degli aerei, che transitano uno dietro l’altro nello spazio di 2 minuti.
Ed il prossimo ottobre chiuderanno la pista 35 Right per lavori di manutenzione e naturalmente scaricheranno tutto il traffico ad Ovest, senza minimamente curarsi delle conseguenze ulteriormente peggiorative nei nostri confronti. Come si può parlare di equità in tale contesto è difficile da comprendere. Come si può raggiungere l’equità danneggiando maggiormente i cittadini che hanno la (s)fortuna di essere meno numerosi? Di vivere in un ambiente ancora preservato, dai forti valori naturali?
Per Coarezza la conferma di una situazione che sembra ormai consolidata: una frazione di Somma lasciata a sé stessa, tanto distante dal capoluogo non solo geograficamente e fisicamente; distante e difficile da raggiungere a causa di una viabilità, che si presenta da tempo dissestata in diversi tratti e pericolosa per la circolazione.
La conferma che Coarezza è la riserva indiana. Da tenere così perché serve: serve per poter alleviare i disagi di Somma scaricandoli in buona parte sulla riserva indiana. Poi al sabato e alla domenica ci vengono in tanti a visitare: a visitare la riserva indiana, incontaminata, che tanto contribuisce al benessere di Somma.