Negli ultimi mesi, si sta assistendo a un aumento delle “disdette di lavoro” nelle storiche piccole e medie imprese ticinesi. Un termine eufemistico per non parlare apertamente di licenziamenti, che coinvolge sia frontalieri italiani che residenti svizzeri, inclusi molti padri di famiglia. Alcune aziende, come una nel Malcantone, hanno chiuso definitivamente, con decine di persone lasciate senza impiego. Altre imprese stanno riducendo il personale nella speranza di tempi migliori.
L’impatto del caro franco svizzero
Uno dei fattori principali alla base di questa crisi è l’apprezzamento del franco svizzero, che, se da un lato avvantaggia i frontalieri con paghe più alte grazie al cambio favorevole, dall’altro rappresenta un ostacolo per le aziende ticinesi. Il franco forte rende più costosi i prodotti e i servizi esportati, riducendo la competitività delle imprese locali e mettendo a rischio la sostenibilità economica di molte di esse.