Sicurezza a Varese: l’amministrazione chiude gli occhi su un problema esplosivo

La sicurezza a Varese è una priorità dimenticata: cittadini e commercianti chiedono risposte al sindaco Galimberti.

Gli episodi di violenza che hanno sconvolto piazza Repubblica non sono che l’ennesima manifestazione di un problema che da troppo tempo l’amministrazione di Varese sembra voler ignorare: la sicurezza in città è in caduta libera. L’aggressione notturna, che ha lasciato sangue e danni sotto i portici delle Corti, è solo uno dei tanti episodi che segnalano una realtà molto più allarmante di quella che le autorità vogliono far credere.

I cittadini, così come i commercianti, sono esasperati. Lo testimoniano le parole dure di chi ogni giorno affronta una piazza sempre più degradata e pericolosa. Non si tratta solo di un problema di criminalità occasionale: la situazione è ormai cronica, con alcuni luoghi della città diventati vere e proprie “zone franche” dove violenza e insicurezza sono all’ordine del giorno.

Dov’è il Comune?

Davide Galimberti, sindaco di Varese, è finito al centro delle critiche. La sua presenza alle inaugurazioni e agli eventi ufficiali sembra costante, ma, quando si tratta di affrontare temi scottanti come quello della sicurezza, il suo intervento è pressoché inesistente. Non basta “tagliare nastri” per governare una città, e questo i cittadini lo sanno bene. Varese non può essere solo una vetrina per eventi mondani, ma deve garantire una qualità della vita dignitosa e sicura a chi vi abita e lavora.

L’amministrazione comunale, attraverso l’assessore alla polizia locale Raffaele Catalano, continua a minimizzare il problema, basandosi su dati che, però, non sembrano riflettere la realtà vissuta quotidianamente dai cittadini. Affermazioni come “Varese è una città sicura, lo dicono i dati” suonano come una beffa dopo episodi di violenza come quelli che si sono verificati recentemente in piazza Repubblica.

La situazione è fuori controllo?

Il problema, ovviamente, non riguarda solo piazza Repubblica. Molte altre aree di Varese stanno diventando sempre più invivibili, con un aumento del degrado e della criminalità. Questo degrado non è solo visivo o strutturale, ma è soprattutto sociale. Interi quartieri si trovano ora in balia di bande o individui che agiscono impunemente. L’inazione del Comune lascia un vuoto che viene riempito da criminalità e insicurezza.

La domanda è: quando il sindaco e la sua giunta decideranno di affrontare seriamente la questione della sicurezza? Non si può continuare a negare l’evidenza, o a ridurre tutto a un problema di percezione. La sicurezza dei cittadini deve diventare una priorità, e non solo durante le campagne elettorali o gli eventi ufficiali.

Una protesta contro il sindaco Davide Galimberti a Palazzo Estense

La richiesta dei cittadini

I residenti e i commercianti chiedono a gran voce un intervento deciso. L’amministrazione deve prendere atto che la situazione è ormai esplosiva e che non basta fare promesse o minimizzare i problemi. Serve un piano di intervento concreto, che coinvolga tutte le forze dell’ordine, dalla polizia locale alle istituzioni nazionali, per ripristinare l’ordine e garantire sicurezza nelle strade di Varese.

Non si può più accettare che piazze e vie centrali, un tempo fulcro della vita cittadina, siano abbandonate all’incuria e al pericolo. È ora che l’amministrazione esca dal palazzo e si renda conto della gravità della situazione. I cittadini non possono essere lasciati soli di fronte a un problema così grande e radicato. E non basta certo inaugurare i posti fissi di polizia (leggasi Piazza Repubblica), se poi quegli edifici restano desolatamente vuoti: uno spreco di denaro pubblico e un insulto all’intelligenza dei cittadini che pagano le tasse.