La qualità degli snack che i bambini portano a scuola per la merenda è preoccupante, almeno in Spagna. Secondo uno studio recente, la qualità peggiora con l’età, segno di una carente educazione alimentare che emerge sempre di più man mano che gli studenti crescono e decidono autonomamente cosa mangiare.
Lo studio: risultati poco incoraggianti
Lo studio, condotto dal FoodLab dell’Universitat Oberta de Catalunya, in collaborazione con l’Università di Alicante e il Dipartimento della Salute catalano, ha coinvolto 734 famiglie residenti a Barcellona, Girona e Lleida. I ricercatori hanno esaminato oltre 2.100 snack portati a scuola da bambini di età compresa tra i 3 e i 12 anni, e il risultato è stato deludente. Solo il 22% delle merende era considerato sano, mentre il 44% rientrava nella categoria dei cibi “non sani”.
Cosa portano i bambini a scuola?
La maggior parte degli snack analizzati era composta da panini (42%), seguiti da merendine dolci (24%), frutta (14%) e una combinazione di frutta e dolci (6%). Tra gli snack più salutari figuravano quelli a base di frutta fresca, cereali integrali, legumi, uova, latticini non zuccherati, carni non processate e pesce in scatola. D’altro canto, le merende meno sane comprendevano dolci, bevande zuccherate e prodotti ultra processati.
Una tendenza globale preoccupante
La situazione spagnola non è un caso isolato. Studi condotti in Australia, Stati Uniti, Cina e Messico evidenziano un problema comune: snack scolastici ricchi di grassi e zuccheri. Questo problema è indicativo di una mancanza di educazione alimentare che riguarda molte nazioni.
Proposte per un’alimentazione migliore
Per migliorare la situazione, i ricercatori propongono una serie di azioni da parte di famiglie, scuole e autorità sanitarie:
- Promuovere una dieta varia, ricca di alimenti freschi e locali, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali.
- Limitare il consumo di carne e latticini con zuccheri aggiunti, preferendo proteine da pesce e uova.
- Ridurre il consumo di prodotti ultra processati e bevande zuccherate.
- Bere acqua come bevanda principale.
- Coinvolgere i bambini nella preparazione del cibo per aumentare la loro consapevolezza alimentare.
- Limitare la pubblicità di cibi non sani, soprattutto durante programmi o attività destinati ai bambini.
L’obesità infantile continua a crescere: secondo l’OMS, nel 2022, 390 milioni di bambini e adolescenti di età compresa tra 5 e 17 anni erano già in sovrappeso, con 37 milioni di bambini sotto i cinque anni obesi.