Il caso dell’incendio sospetto: furti e minacce tra cognate a Brissago Valtravaglia

A Brissago Valtravaglia, un conflitto familiare ha portato a un incendio dopo una serie di furti, con il nipote sotto sospetto. Il caso è ora in fase di valutazione presso il tribunale di Varese e una decisione attesa nel nuovo anno

Un clima di crescente tensione avvolge il complesso residenziale di Brissago Valtravaglia, dove una serie di furti, tra cui oro e televisori, ha alimentato il sospetto che il responsabile possa essere un nipote della vittima. I fatti risalgono al novembre 2020, quando due cognate si sono trovate al centro di una spirale di accuse e risentimenti. Una di loro, colpita da ripetuti furti, ha iniziato a sospettare dell’altro ramo della famiglia, in particolare del figlio della cognata.

Sebbene non siano state presentate denunce formali per i furti, le insinuazioni e le allusioni hanno alimentato un conflitto sempre più acceso. Le frasi minacciose hanno raggiunto il culmine durante un pomeriggio di tensione, culminando in un annuncio di vendetta da parte di una delle due donne: «Prima di stasera ti ammazzo». Nella serata, si è verificato un incendio, che ha portato a un’escalation della situazione.

Nel corso di un’udienza, le vittime hanno descritto come, al calar della sera, abbiano sentito le urla disperate della sorella, avvisandoli che era scoppiato un incendio. Accorsi rapidamente, hanno trovato un telone che stava bruciando, utilizzato per coprire un’area che ospitava serre e animali. Grazie al tempestivo intervento, sono riusciti a spegnere le fiamme prima che l’incendio potesse estendersi ulteriormente.

Le indagini iniziali non hanno portato a prove concrete che possano incriminare la donna accusata, sebbene ci sia stata una chiara escalation di conflitti familiari. Delle due accuse originali, quella di minacce è stata ritirata, mentre resta in piedi solo quella per danneggiamento a seguito di incendio. Si è evidenziato che l’imputata stava attraversando un periodo difficile, e i rapporti tra le parti sembrano ora in fase di miglioramento.

Il caso rimane aperto, con una decisione attesa nella prossima udienza all’inizio del nuovo anno, mentre le famiglie cercano di ricomporre un quadro relazionale ormai complesso e segnato da tensioni profonde.