Parigi, 28 set. (Apcom) – Il regista Roman Polanski “ha respinto la domanda di estradizione di cui è oggetto da parte degli Stati Uniti” dopo il suo arresto in Svizzera sabato per una vicenda di stupro avvenuto nel 1977. Lo ha riferito il suo avvocato, Hervè Temime, in un comunicato.
L’autore di “Rosemary’s Baby”, che nel 1977 a Los Angeles, ebbe rapporti sessuali con una tredicenne, Samantha Geimer e poi nel 1978 fuggì dagli Stati Uniti per vivere in esilio in Europa (in Francia), potrebbe nei prossimi 40 giorni essere estradato verso gli Usa. “Tenendo conto delle circostanze bizzarre del suo arresto, il suo avvocato svizzero solleciterà immediatamente la sua rimessa in libertà, eventualmente sotto condizioni”, ha precisato il legale del cineasta. “I suoi difensori sosterranno ulteriormente l’illegittimità della richiesta di estradizione di cui è oggetto”, ha aggiunto.
Il regista di origini polacche ha trascorso due notti in prigione, dopo l’arresto sabato sera al suo sbarco all’aeroporto di Zurigo, dove era atteso per ricevere un premio alla carriera al Zurich Film Festival. Al suo arrivo in aeroporto, si è visto notificare “un mandato d’arresto internazionale spiccato dalle autorità giudiziarie americane”, ha spiegato l’avvocato.
Da Parigi, il capo della diplomazia francese, Bernard Kouchner,
ha confermato di aver scritto al segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, per sollecitare la clemenza di Washington verso
Polanski. Oggi, Polanski potrebbe essere rimesso in libertà, ha
detto il ministro francese, “se il tribunale federale elvetico
accetterà di liberarlo dietro il pagamento di una cauzione. In
caso contrario continueremo la nostra azione”, ha aggiunto il
ministro transalpino.
Mentre circola una petizione firmata da più di 70 nomi del cinema internazionale, il regista “ci tiene a ringraziare calorosamente tutti coloro che hanno manifestato il loro sostegno dal suo arresto”, ha concluso Temime nel comunicato.
Polanski, regista di film celebri come “Chinatown” e “Il pianista” per citarne solo alcuni, nel 1977, a Los Angeles, ebbe rapporti sessuali con la tredicenne Samantha Geimer. La ragazzina lo accusò di averla drogata nella casa di
Jack Nicholson (l’attore non era presente). Arrestato, Polanski
si dichiarò colpevole di rapporti fuori legge con una minorenne e fu mandato in prigione per 42 giorni. Gli avvocati delle due
parti giunsero a un patteggiamento che avrebbe dovuto limitare a
quel mese e mezzo la pena carceraria ma il giudice (che nel
frattempo morì) cambiò idea e decise di proseguire il caso.
Polanski nel 1978 fuggì dagli Stati Uniti.
Cuc/Bla
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