L’interrogatorio di Igor Benedito, ventiseienne figlio di Adilma Pereira Carneiro, si è concluso in meno di quindici minuti, con il pubblico ministero Ciro Caramore che ha chiuso il verbale per mancanza di contenuti. Difeso dall’avvocato Valentina Alberta, Benedito ha ammesso di essere stato al volante dell’Opel Corsa coinvolta nell’incidente mortale del 9 agosto, che ha causato la morte di Fabio Ravasio.
Nel frattempo, la madre di Adilma ha fornito dichiarazioni dettagliate per quattro ore all’aeroporto di Malpensa, rispondendo a numerose domande riguardanti la vita di sua figlia, le sue relazioni passate, la sua numerosa prole e le proprietà immobiliari. Adilma, quarantanovenne, viaggiava frequentemente a San Paolo, come confermato anche dai genitori di Ravasio. Era Fabio a prendersi cura dei bambini, inclusi i gemelli che Adilma aveva avuto con Michele Della Malva, pregiudicato morto in circostanze misteriose durante un permesso premio.
La morte di Della Malva, avvenuta nel 2011, è stata oggetto di indagini approfondite, dato che la sua dipendenza da cocaina e i crimini legati ai debiti per stupefacenti non suscitavano inizialmente sospetti. Adilma era rimasta vedova del primo marito, vittima di un incidente stradale, e aveva sei figli da crescere da sola. In seguito, ha sposato Marcello Trifone, erede di una ricca famiglia, con il quale ha avuto altri due gemelli. Tuttavia, la fortuna della famiglia Trifone svanì, e Adilma iniziò a frequentare Fabio Ravasio, presentandogli i neonati come suoi figli. Ravasio, generoso, si è preso cura di loro e anche i piccoli Della Malva lo consideravano padre.
Ravasio, proveniente da una famiglia benestante, era oggetto di richieste economiche da parte di Adilma, che si giustificava affermando che i nonni non potevano negare aiuto ai bambini. Tuttavia, quando i genitori di Ravasio scoprirono la verità sulla paternità e richiesero la restituzione delle somme prestate, la situazione si complicò. Pochi mesi dopo, Adilma elaborò il piano per uccidere Fabio, trasformandolo nel terzo compagno vittima della sfortuna legata alla sua vita.