Carceri sovraffollate, la ricetta della Lega: i detenuti stranieri scontino la pena nel loro Paese

Ieri la discussione in Consiglio regionale sull'emergenza. Il Capogruppo Corbetta ed Emanuele Monti: "Quasi il 50% dei detenuti in Lombardia non è italiano, la sinistra rifletta"

MILANO – Sulla seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata alla situazione carceraria lombarda, in una nota congiunta Alessandro Corbetta, Presidente del Gruppo Lega, e il consigliere regionale Emanuele Monti, hanno commentato le proposte della Lega approvate dall’aula: “Regione Lombardia, pur non avendo competenze dirette sul tema carceri, fa molto di più di quanto dovuto, ad esempio con misure innovative per il reinserimento lavorativo dei detenuti, e si conferma una Regione-faro anche su questo tema. Tali misure, dai dati che abbiamo, portano ad abbattere il fenomeno della recidiva di reato dal 70 al 2%.

Sull’annoso tema del sovraffollamento delle galere ci opporremo sempre alla sinistra che vorrebbe indulti e chiusura degli istituti. La posizione della Lega, che arriva forte dai documenti che abbiamo approvato e integrato con le nostre proposte, è chiara: chiediamo al Governo di costruire nuove carceri, di aumentare il numero e le tutele delle guardie carcerarie e di lavorare per stipulare accordi con Paesi stranieri affinché ogni detenuto sconti la pena al proprio Paese. Gli ultimi dati di settembre, del resto, parlano chiaro: la capienza regolamentare delle carceri lombarde è di 6.146 posti, però le persone detenute in Lombardia sono circa 8mila e 900, su queste ben 4.057 persone hanno la cittadinanza straniera. Ciò significa – concludono Corbetta e Monti – che quasi il 50% dei detenuti in Lombardia non è italiano, un dato che dovrebbe far riflettere la sinistra su quale sia la vera causa del sovraffollamento e sulle misure da prendere”.