CASTELLANZA – Una startup ha il 95% di probabilità di fallire nei primi 4 anni, soprattutto a causa di insolvenza e incapacità di raccogliere nuovi investimenti (38% dei casi), assenza di domanda del mercato (35%), presenza di un competitor più forte (20%) e business model inefficiente (19%). E’ su questo fattore di debolezza finanziaria che, almeno sul territorio varesino, vuole incidere il nuovo accordo stretto tra Confindustria Varese e Aifi (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt) presentato all’Università Liuc di Castellanza.
L’obiettivo di Confindustria Varese e Aifi è supportare la diffusione di forme di finanza alternativa al credito bancario per lo sviluppo e la crescita delle startup innovative, iscritte come tali al registro speciale della Camera di Commercio. Queste ultime già da qualche mese possono accedere a tutta la rete di attività di rappresentanza e dei servizi offerti da Confindustria Varese alle imprese, aderendo gratuitamente all’associazione datoriale e con successive agevolazioni nei primi anni post-fase di startup.
“Insieme alla stessa Università fondata dagli industriali varesini faremo sorgere nei prossimi anni l’acceleratore di imprenditorialità Mill – Manufacturing, Innovation, Learning, Logistics, quella ‘fabbrica del sapere e del saper fare’ che, come indicato nel nostro Piano Strategico Varese2050, farà da cabina di regia di competenze e servizi per talenti, giovani, startup, imprese e cluster. Un elemento di attrattività per tutto il territorio e il suo riposizionamento competitivo, che in attesa dell’apertura del cantiere fisico per la sua realizzazione, sta già prendendo forma nelle opportunità che mettiamo a disposizione delle imprese, come dimostra l’accordo con Aifi”, ha detto Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese.
L’accordo con Confindustria Varese “rientra nelle attività Aifi dedicate a supportare l’orientamento delle startup sul territorio verso i diversi operatori attivi nella finanza alternativa”, ha detto il presidente di Aifi, Innocenzo Cipolletta, spiegando che “la nuova imprenditorialità va valorizzata e guidata così che possa crescere per diventare una azienda solida e innovativa capace di stimolare l’economia del Paese”.