Maria Cristina Rogora, cittadina di Busto Arsizio e atleta storica della Pro Patria Ginnastica e della Busto Nuoto, ha scritto una lettera aperta al sindaco Antonelli e agli assessori Folegani e Colombo per sollecitare maggiore chiarezza sul futuro dello sport in città, con particolare attenzione alla piscina Manara, che resterà chiusa ancora a lungo. L’impianto, chiuso da giugno e in attesa di lavori di ristrutturazione, è centrale per la comunità sportiva, sia per atleti professionisti che per i cittadini, bambini e scuole.
Rogora ha evidenziato l’importanza sociale di strutture come la piscina e il palazzetto dello sport di via Ariosto, sottolineando come tali luoghi non siano solo spazi sportivi, ma anche centri di aggregazione e salute sociale, fondamentali per l’educazione e la formazione dei giovani. La chiusura prolungata della piscina, i cui lavori sono stati posticipati fino a data da destinarsi, sta già costringendo molti a rinunciare allo sport o a spostarsi in altre città. Atleti di alto livello, come quelli della Busto Pallanuoto e la Busto Nuoto Sincro, insieme a centinaia di bambini e ragazzi, sono colpiti dalla situazione, così come i disabili e le scuole che utilizzavano l’impianto per attività motorie.
Nonostante le promesse fatte durante un recente incontro pubblico, in cui si annunciava una possibile riapertura entro ottobre o novembre, i lavori sono stati ulteriormente rimandati. Rogora ha espresso il crescente malcontento tra i cittadini, che iniziano a temere che la gestione della questione sia stata influenzata da logiche politiche, piuttosto che dalla reale volontà di risolvere il problema.
L’ex atleta ha anche sottolineato che diverse società sportive locali hanno proposte e idee per rilanciare la piscina Manara come centro di attrazione per eventi sportivi di rilievo, capaci di generare anche un indotto economico per la città. Tuttavia, senza risposte concrete da parte delle istituzioni, la fiducia dei cittadini sembra vacillare.
In conclusione, Rogora ha lanciato un appello a favore di un’azione immediata, preannunciando iniziative come raccolte di firme e manifestazioni per sensibilizzare le autorità locali e per evitare che un impianto così importante venga lasciato all’abbandono, con conseguenze irreparabili per la sua struttura e la comunità che ne usufruisce.