MILANO – “Desidero impegnare qualche parola a proposito delle prossime elezioni comunali. Che, lo ricordo, dalle ultime informazioni provenienti dal Viminale, dovrebbero tenersi nella prima metà del 2027. Cioè tra due anni e mezzo”. Inizia così il post di Beppe Sala, in relazione alle prossime amministrative.
“La mia intenzione più sentita e profonda è evitare a ogni costo qualsiasi polemica relativamente alla decisione su chi possa essere la candidata o il candidato per il centrosinistra alle elezioni del 2027. Ho ovviamente le mie convinzioni, che derivano da anni di esperienza di un lavoro unico per difficoltà e soddisfazioni”.
“In relazione alle prossime elezioni comunali sono intervenuto recentemente su due questioni. Una questione: primarie sì o primarie no. Se mi sono permesso di dire che le primarie non devono essere un dogma, è solo perché ho fatto riferimento al recente passato. Quando mi sono candidato la prima volta nel 2016, le primarie sono state fatte (per il secondo mandato, essendo sindaco in cerca di riconferma, ero candidato unico). Alle ultime regionali, invece, no: non ci sono state primarie. E probabilmente è stato giusto fare così, sia in un caso sia nell’altro”.
“La seconda questione che ho affrontato: la natura del candidato, se dev’essere politico o “civico”. Anche in questo caso, proponendo che si faccia una verifica dei possibili candidati senza preclusioni, ho pensato a cosa è successo nelle elezioni milanesi degli ultimi decenni. Semplici dichiarazioni dettate da impressioni e stimolate da domande giornalistiche, che però ho inteso che abbiano sollevato polemiche o malumori. Non era la mia intenzione”.
“A me interessa, in modo assoluto, che a succedermi sia una sindaca o un sindaco appartenente al centrosinistra. Ciò che posso e devo fare, per favorire questa possibilità, è lavorare al meglio, insieme alla mia Giunta, nei due anni e mezzo che mancano alla fine della mia sindacatura”.
“Da oggi in poi non mi permetterò più di dire una singola parola sulla mia successione. C’è tutto il tempo per i protagonisti di vagliare idee e nomi e modi, senza che io interferisca pubblicamente”.
“Amo Milano nel profondo del mio cuore e cercherò, se possibile ancora di più, di dare alla mia città tutto ciò che umanamente posso dare”.