Allarme elettrosmog: preoccupano le 40 antenne 5G a Busto

Si è acceso a Busto Arsizio il dibattito sulle reti 5G, con alcuni gruppi di cittadini contrari per timori legati alla salute, mentre il Comune sostiene la sicurezza scientifica e il progresso tecnologico

A Busto Arsizio continua il dibattito sulle antenne 5G, sollevato da alcuni gruppi di cittadini contrari alla diffusione di queste tecnologie. Durante una conferenza organizzata da Assemblea Popolare Busto, Gruppo spontaneo Buon Vicinato e Associazione Floreless, sono stati espressi dubbi non solo sulle reti 5G, ma anche sul Wi-Fi e la telefonia mobile in generale. I partecipanti hanno discusso i presunti rischi per la salute derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici, nonostante le rassicurazioni delle istituzioni scientifiche internazionali, come l’Oms, che non ha rilevato evidenze di danni causati da bassi livelli di campi elettromagnetici.

La città di Busto Arsizio è ben coperta da reti 4G+ e 5G, con circa 40 postazioni di telefonia mobile già attive sul territorio. Le tecnologie di quinta generazione sono parte di un progresso tecnologico globale, che trova opposizione da parte di gruppi preoccupati per il cosiddetto “elettrosmog”. Secondo i relatori della conferenza, le onde elettromagnetiche potrebbero avere effetti negativi sulla salute, compresa l’infertilità e i danni cerebrali nei bambini, argomentazioni che hanno sollevato forte preoccupazione tra i partecipanti.

Il Comune di Busto Arsizio, pur concedendo l’uso della sala per la conferenza, ha chiarito di non essere allineato con le posizioni degli organizzatori. Il sindaco ha ribadito che la città segue le normative vigenti e che il progresso tecnologico non può essere ostacolato, ritenendo che la scienza abbia già dimostrato la sicurezza delle tecnologie 5G.