Dalla scorsa settimana le Suore della Riparazione hanno cessato il servizio della mensa serale di via Luini, perché dopo 150 anni di attività ininterrotta si apprestano a lasciare Varese. E mentre le Suore stanno comunque garantendo un supporto ai bisognosi, la città, la Caritas e il decanato si stanno organizzando per fronteggiare l’emergenza ed evitare che il servizio ai poveri possa venire meno.
Una prima, importante risposta arriva dalla Casa della Carità, che aprirà le sue porte anche a cena, anche se per ragioni logistiche e di dimensioni della cucina e degli spazi potrà garantire un massimo di 150/200 pasti, a fronte dei 350/400 che la struttura delle suore poteva ospitare.
«Daremo il via al servizio lunedì 11 novembre, nel giorno di San Martino, il vescovo che con il dono del mantello fece fiorire l’estate e che è considerato il Santo dei poveri -spiega don Marco Casale, presidente dell’associazione Pane di Sant’Antonio che gestisce la Casa della Carità-. In questi giorni stiamo incontrando le persone che si serviranno alla nostra mensa, perché per accedere alla nostra Casa è necessario effettuare un colloquio conoscitivo, a seguito del quale diamo a chi ne ha bisogno la tessera per accedere ai nostri servizi.
Stiamo vedendo anche i volontari che operavano presso la struttura delle suore che, se lo vorranno, potranno continuare la propria opera presso la Casa della Carità. E poi ci stiamo coordinando nell’ambito del decanato e con le istituzioni e gli altri enti del territorio, per non lasciare nulla di intentato e prevenire quella che potrebbe davvero trasformarsi in un’emergenza sociale».
«Di fronte a questa situazione, come banca locale del Varesotto e dell’Altomilanese abbiamo deciso di fare la nostra parte, con una prima donazione che copre i costi di 10mila pasti che saranno consumati presso la Casa della Carità -dice Diego Trogher, vice presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate-. La speranza, che è una certezza conoscendo la comunità di Varese, è che in tanti si mettano in gioco in questa cordata di solidarietà, perché crediamo fermamente che la forza di un territorio risieda nella capacità di prendersi cura dei suoi membri più fragili».
«Essere presenti e sostenere chi ha bisogno è un valore che guida ogni nostra azione e già da molto tempo operiamo a sostegno delle povertà alimentari con concreti gesti di vicinanza e supporto alle cosiddette mense dei poveri -aggiunge Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate-. Con don Marco Casale collaboriamo già da alcuni anni e la sua presenza con un videomessaggio alla nostra ultima assemblea annuale è stata un momento importante per ribadire l’importanza di unire le forze a favore della comunità, perché è solo attraverso la collaborazione che possiamo affrontare le sfide più grandi e dare risposte concrete a chi si trova in difficoltà».
«Sono certo che un po’ di pazienza da parte di tutti per adattarsi alle diverse modalità di erogazione del servizio e con il contributo di tutti i membri della nostra comunità cittadina riusciremo a risolvere la situazione -conclude don Marco Casale-. Un grazie di cuore alle suore per ciò che in tutti questi anni hanno significato per Varese e grazie alla Bcc, con cui sento una profonda sintonia di valori fra le cooperative e le associazioni di volontariato che gestisco e quello che i soci della banca di credito cooperativo cercano ogni giorno di realizzare».