BUSTO ARSIZIO – Compie cento anni la stazione F.S. di Busto Arsizio, inaugurata il 25 ottobre 1924: per celebrare l’importante anniversario l’Amministrazione Comunale e la Famiglia Bustocca organizzano una serie di eventi in collaborazione con Archivio Fotografico Italiano, Nomos Editore, Istituto Comprensivo Nicolò Tommaseo, A & A Studio legale, Erica Industria tessile, Basiglio Consulting.
“Celebrare il centesimo anniversario dalla realizzazione della Stazione cittadina delle Ferrovie dello Stato Italiane assume più significati, tutti importanti – scrivono il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore alla Cultura e Identità Manuela Maffioli nell’introduzione del volume dedicato al centenario -. E’ evidentemente il tributo a una grande opera infrastrutturale, è anche il riconoscimento di cento anni di attiva partecipazione di Busto alla rete dei collegamenti di questa area strategica del Paese, è anche una preziosa operazione di memoria su quelle pagine della storia di Busto, un tempo che oggi abbiamo l’occasione di conoscere, riconoscere, studiare, approfondire, guardare da vicino, pensare o ripensare. Per questa ragione come Amministrazione comunale abbiamo scelto di celebrare il Centenario, oltre che con le dovute, tradizionali cerimonie, anche con una operazione culturale e identitaria”.
Venerdì 25 ottobre alle ore 20.30 nella sala Monaco della Biblioteca G.B. Roggia sarà presentato il volume “Il secolo di una stazione 1924-2024”, a cura del Comitato per il Centenario della Stazione F.S.
Come spiega Antonella Rabolini (promotrice del Comitato insieme a Roberto Albè), il libro racconta, anche attraverso numerose immagini inedite, la storia della stazione, partendo dalla precedente stazione ferroviaria, la Mediterranea, che si trovava vicino a palazzo Gilardoni, all’epoca Ospedale civico. Quest’ultima era diventata piccola, non consentiva il trasporto di merci ed era anche di ingombro per la viabilità del centro storico di Busto. Fu quindi individuata una zona a est della città, tra la via Mameli e la via XX Settembre: la posa della prima pietra avvenne nel 1905.
Dopo una serie di interruzioni, in particolare durante la Prima Guerra Mondiale, i lavori ripresero nel ‘19 e si conclusero nel 24. Durante l’inaugurazione del ‘24 venne come ospite Benito Mussolini, che fu accolto in modo piuttosto tiepido dalla popolazione, tant’è vero che si disse in seguito che Varese fu scelta come capoluogo di provincia proprio per questo.
Dopo la parte iniziale, il libro continua con dei capitoli narrativi, in cui si racconta come come si viveva in piazza della stazione e di come la stazione fosse la meta dei nonni che portavano i bambini a vedere i treni. L’ultima parte invece è relativa all’evoluzione del sistema cittadino dei trasporti ferroviari.
Sabato 26 ottobre, dalle ore 17.00 al Museo del Tessile e della Tradizione Industriale, il servizio di Didattica Museale e Territoriale organizza un approfondimento storico dal titolo “Busto Arsizio tra fabbriche e ferrovia: come l’industria tessile ha rivoluzionato i trasporti cittadini e viceversa”: è prevista anche la visita guidata della sezione del museo dedicata al confezionamento e alla spedizione dei tessuti che si trova al primo piano.
L’iniziativa è rivolta al pubblico degli adulti, la partecipazione è gratuita, con prenotazione obbligatoria su Eventbrite, fino a esaurimento posti.
Domenica 27 ottobre, alle ore 11.30, nel piazzale Volontari della Libertà (in caso di maltempo nell’atrio della Scuola Tommaseo) si svolgerà una cerimonia commemorativa, che sarà accompagnata dalle note del corpo musicale Pro Busto.
Ad arricchire il programma della giornata una mostra fotografica, a cura di AFI, sull’inaugurazione, che sarà esposta nell’atrio della Stazione e presso la scuola Tommaseo, i cui alunni parteciparono alla giornata inaugurale del 1924.